"La vera gioia quando viviamo per gli altri"

Verso la Giornata Missionaria Mondiale/Perchè essere missionari? La storia di padre Alan

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«Mi chiamo Alan Manuel e vengo dall’ Ispettoria indiana di Mumbai.

Ho vissuto a Pune insieme ai miei genitori e a mio fratello minore, nel 2015 sono entrato tra gli aspiranti salesiani a Lonavla e ho emesso i primi voti a Nashik nel 2019».

Ma la decisione di diventare missionario «non è avvenuta da un giorno all’altro» per Alan, che racconta qui la storia, intervistato dalla Agenzia Info Salesiana.

Padre Alan sarà assegnato alla Circoscrizione speciale per il Nord Africa.

«È stato un viaggio graduale e profondamente personale – spiega – plasmato dalle esperienze e dalle persone che ho incontrato lungo il cammino».

Alan dice che lo ha aiutato il fatto di crescere in una «famiglia amorevole e avere la benedizione di essere circondato da salesiani che vivevano veramente la loro missione».

«Il loro esempio, insieme alla vita di Don Bosco, mi ha toccato profondamente».

Ho capito che la mia vita poteva essere vissuta non solo per me stesso, ma anche per gli altri, specialmente per coloro che si sentono dimenticati o emarginati.

Per lui la lettura delle «storie dei primi missionari salesiani giunti in India è stata fonte di ispirazione».

«Mentre mi preparo a intraprendere questa missione (nel Nord Africa ndr.) non posso fare a meno di provare un misto di emozioni.

Sono profondamente entusiasta del luogo in cui andrò, sapendo che ogni angolo del mondo racchiude bellezza e potenzialità.

Ogni cultura, ogni comunità ha il suo modo unico di vivere e di esprimere l’amore, e non vedo l’ora di sperimentarlo in missione.

Ma naturalmente, con l’eccitazione arriva anche un po’ di paura.

L’incertezza di riuscire ad entrare in sintonia con le persone, la nuova cultura e le sfide dell’adattamento possono essere a volte schiaccianti».

Alan spiega che quando pensa ai modelli per il suo viaggio missionario, non può «fare a meno di pensare a San Giovanni Bosco.

Il suo profondo amore per i giovani, la sua fede incrollabile nel loro potenziale e la sua instancabile dedizione al loro bene sono tutte qualità che mi ispirano ogni giorno».

Il salesiano vuole anche dare un consiglio a tutti i giovani che stanno pensando a una vocazione missionaria.

A loro dice: «non abbiate paura di ascoltare la chiamata che si agita dentro di voi.

Il mondo può dirvi che la realizzazione sta nel successo personale, nella ricchezza o nella comodità, ma la vera gioia arriva quando viviamo per gli altri.

Essere missionari non è facile: ci saranno sfide, dubbi e momenti di difficoltà.

Ma in quei momenti, sperimenterete anche un tipo di gioia e di pace che non si può trovare altrove.

Se vi sentite chiamati a percorrere questo cammino, abbiate fiducia in questa chiamata. Confidate in Dio.»