Un proverbio delle Isole Salomone dice: «Se vuoi raccogliere presto, pianta le verdure. Se vuoi raccogliere, dopo molto tempo, frutti per generazioni, educa le persone». E per questo ci vogliono le scuole, che devono essere a disposizione dei bambini anche nei posti più lontani e difficili da raggiungere. Come nel caso dell’impegno dei missionari Salesiani nelle Isole Salomone, l’arcipelago immerso nell’Oceano Pacifico.
Composto da sei isole maggiori e ben 900 minori, sono uno Stato indipendente dalla Papua Nuova Guinea, con capitale la città di Guadalcanal.
I collegamenti fra le isole non sono facili a causa delle distanze da attraversare in barca e delle condizioni del mare, colpito spesso da tempeste o addirittura da tzunami devastanti come quello del 2007, che si è abbattuto in modo particolare su Gizo, capoluogo della provincia della Nuova Georgia.
Particolarmente importante è la presenza di strutture scolastiche in grado di garantire l’autonomia locale e la possibilità di studiare ai bambini della regione di Gizo. Nello scorso mese di giugno è stata inaugurata una scuola elementare a Nusabaruku, una zona costiera di villaggi di pescatori che hanno difficoltà a raggiungere ogni giorno in barca la cittadina di Gizo. La diocesi di Gizo è composta da circa 40 isole, con una popolazione totale di 120mila abitanti, il 15% dei quali (circa 15mila persone) è cattolico. Ora si fa grande festa per la scuola dedicata a “San Giovanni Bosco” che ha appena aperto le sue classi con oltre 200 studenti, dalla prima alla quinta elementare, appartenenti a varie comunità della zona.
La nuova scuola si trova sulla cima ad una collina conosciuta come “Punto milionario” e ora ribattezzata col nome cristiano di Nusa Bosco (nusa in lingua locale vuol dire “isola”, ndr.) e offre ai bambini la possibilità di avere un’educazione di qualità, grazie all’impegno che viene dalla Procura missionaria salesiana “Don Bosco Mission Bonn” in Germania, e alla Fondazione “Opera Don Bosco” di Milano, che hanno operato insieme ad amici e benefattori della diocesi di Gizo e di altri Paesi esteri.
Le autorità locali hanno ringraziato i missionari che hanno risposto ad una forte esigenza della popolazione in cui ci sono moltissimi bambini (ogni donna ha in media tre o quattro figli) che ora possono frequentare l’edificio costruito sotto la supervisione di diversi ex allievi delle scuole cattoliche del posto, istruiti dai tanti volontari italiani che hanno lavorato duramente negli ultimi 13 anni nel programma di ricostruzione post-terremoto e tsunami della diocesi di Gizo. Le sei aule e la sala polivalente sono a disposizione dei bambini, così come le tre case progettate per ospitare il personale scolastico.
«Siamo grati a Dio per questo dono fatto ai bambini della costa, che si sentono uniti nel compito di diventare buoni cristiani delle loro rispettive Chiese e onesti cittadini delle Isole Salomone – ha dichiarato in occasione dell’inaugurazione monsignor Luciano Capelli, vescovo di Gizo –.
Probabilmente non vedremo i frutti di ciò che stiamo piantando ora: ma saranno i figli di questi bambini a ricevere i frutti dell’educazione di cui i loro padri e le loro madri usufruiranno ora».
Le foto sono tratte da Infoans.org dei Salesiani.