Pubblichiamo qui l’editoriale della Fesmi scritto in occasione dell’inizio del mese missionario.
«Per la Giornata missionaria mondiale di quest’anno ho tratto il tema dalla parabola evangelica del banchetto nuziale (cfr Mt 22,1-14).
Dopo che gli invitati hanno rifiutato l’invito, il re, protagonista del racconto, dice ai suoi servi: “Andate ora ai crocicchi delle strade e tutti quelli che troverete, chiamateli alle nozze” (v. 9).
Riflettendo su questa parola-chiave, nel contesto della parabola e della vita di Gesù, possiamo mettere in luce alcuni aspetti importanti dell’evangelizzazione.
Essi si rivelano particolarmente attuali per tutti noi, discepoli-missionari di Cristo, in questa fase finale del percorso sinodale che, in conformità al motto “Comunione, partecipazione, missione”, dovrà rilanciare la Chiesa verso il suo impegno prioritario, cioè l’annuncio del Vangelo nel mondo contemporaneo».
Così scrive papa Francesco nel suo Messaggio per la GMM 2024, sottolineando tre aspetti strettamente correlati tra loro: l’andare e invitare tutti alla festa, la festa che è espressione della vocazione alla gioia e alla fraternità, il banchetto che deve coinvolgere tutti come protagonisti.
La Giornata Missionaria Mondiale di quest’anno vedrà fra l’altro la canonizzazione di Giuseppe Allamano, fondatore dei Missionari e delle Missionarie della Consolata, di due suore (una canadese e l’italiana Elena Guerra), di sette frati minori (sei spagnoli e un austriaco) e tre fratelli siriani trucidati a Damasco nel 1860: una celebrazione di universalità che ricorda come tutta la Chiesa è missionaria.
Se oggi abbiamo questa Giornata lo dobbiamo anche all’Allamano che nel 1912 promosse una petizione prendendo spunto dal Pime (Pontificio istituto missioni estere) che a Milano già dal 1910 viveva la “domenica missionaria” annuale.
A quel tempo la missione era sentita come un qualcosa che sottraeva persone ed energie alle chiese locali, per cui tanti vescovi ostacolavano chi voleva partire come missionario.
Per Allamano, sacerdote diocesano lungo tutto l’arco della vita, però, la missione invece non era qualcosa che impoveriva, ma parte fondante la Chiesa stessa e doveva coinvolgere ogni cristiano proprio perché battezzato.
C’è poi voluto il Concilio Vaticano II con il documento Ad Gentes per ratificare questa verità.
Tornando a una sottolineatura di papa Bergoglio nel Messaggio per la GMM di quest’anno, si osserva che anche la Giornata missionaria mondiale si inserisce nel percorso del Sinodo.
Non potrebbe che essere così! Il “rilancio” della Chiesa – della sua sorgiva e fondante vocazione a portare il Vangelo nelle strade del mondo – passa proprio attraverso il suo profilo missionario.
Francesco consegna dunque alla Chiesa universale domande ineludibili: come essere Chiesa sinodale in missione?
Come rinnovare l’impegno missionario di tutti?
Questo “tutti” si rivela elemento centrale.
Il «cambiamento d’epoca» che stiamo vivendo, con profonde sollecitazioni antropologiche e nuove sfide per il senso religioso, richiede infatti il coinvolgimento e la risposta – matura, generosa, gioiosa e appunto missionaria – di ogni cristiano, uomo o donna, per trovare modalità nuove e creative di annunciare il Vangelo all’umanità del terzo millennio.
«La missione per tutti richiede l’impegno di tutti», scrive ancora Francesco nel messaggio per la GMM. «Occorre perciò continuare il cammino verso una Chiesa tutta sinodale-missionaria a servizio del Vangelo.
La sinodalità è di per sé missionaria e, viceversa, la missione è sempre sinodale. Pertanto, una stretta cooperazione missionaria risulta oggi ancora più urgente e necessaria nella Chiesa universale come pure nelle Chiese particolari.
Sulla scia del Concilio Vaticano II e dei miei predecessori, raccomando a tutte le diocesi del mondo il servizio delle Pontificie opere missionarie, che costituiscono i mezzi primari “sia per infondere nei cattolici, fin dalla più tenera età, uno spirito veramente universale e missionario, sia per favorire una adeguata raccolta di sussidi a vantaggio di tutte le missioni e secondo le necessità di ciascuna».
Un invito, quello del Papa, che ridà senso e coraggio e concreta prospettiva per la missione oggi.