Svezia e Finlandia nella Nato: il sì dell’opinione pubblica e dei pacifisti

Un pastore protestante della Chiesa Luterana di Svezia spiega perchè anche i pacifisti chiedono garanzie alla Nato.

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Svezia e Finlandia premono per il proprio ingresso nella Nato, ritenuto quanto mai urgente e necessario in questo contesto bellico.

La Turchia continua ad opporsi, nonostante abbia aperto una finestra diplomatica con i due Paesi.

Mercoledì scorso i rappresentanti di Stoccolma e Helsinki hanno incontrato la controparte turca ad Ankara, per sondare le ragioni del no e tentare una mediazione.

Erdogan obietta ai due nordici una neutralità nei confronti del PKK (formazione ritenuta terroristica) e un sostegno ai curdi, che li rende potenzialmente pericolosi ai suoi occhi.

I due governi avrebbero rifiutato, secondo Ankara, l’estradizione di “sospetti terroristi”  imponendo restrizioni all’export di armi verso la Turchia.

D’altra parte durante questi 92 giorni di guerra russa all’Ucraina, il senso di insicurezza e di minaccia percepite da Finlandia e Svezia, è cresciuto in modo esponenziale.

L’opinione pubblica è in gran parte a favore dell’ingresso nell’Alleanza Atlantica, considerata l’unico argine all’imprevedibilità di Mosca.

«Io sono naturalmente un pacifista e non avrei mai voluto che la Svezia scegliesse questa opzione (quella dell’ingresso nella Nato ndr.).

Ma la capisco perfettamente, alla luce di questa guerra folle che i russi hanno scatenato contro l’Ucraina», ci racconta al telefono padre Per Kristiansson, pastore della Chiesa Luterana di Svezia.

Padre Per è prete nella parrocchia Västra Skrävlinge di Rosengård.

«D’altra parte – dice Kristiansson – se nel breve periodo può esserci un rischio di escalation militare nel Nord (si parla già di militarizzazione dell’Artico ndr.) nel lungo periodo il nostro ingresso nella Nato potrebbe aiutare a mantenere la pace e la sicurezza».

Kristiansson cita l’esempio di un intellettuale del Novecento, il teologo luterano tedesco Dietrich Bonhoeffer  che «era senza dubbio un pacifista, in contatto con Ghandi e un vero cristiano, eppure negli anni ’30 si unì al gruppo che voleva eliminare Hitler.

Questo per spiegare come il raggiungimento della pace passi alle volte per strade inaspettate». E talvolta per le armi.

Secondo il sacerdote la guerra in Ucraina ha cambiato completamente la percezione del rischio e della sicurezza.

«La maggior parte della popolazione svedese – dice – adesso sostiene il governo per l’ingresso nella Nato. Questa aggressione russa ha cambiato le sorti del mondo e ha inaugurato una nuova era».

(Foto Wikipedia: NATO summit in Brussels, Belgium on July 12, 2018)