«Che il ‘Santo Nino’ porti consolazione e speranza alle famiglie più in difficoltà e a tutti noi ispiri aiuti concreti».
Così Papa Francesco ieri all’Angelus ha espresso vicinanza alle popolazioni delle Filippine colpite da un forte tifone.
Un bilancio che si aggrava di ora in ora quello del super-tifone Rai (localmente noto come Odette), che ha devastato la regione Filippina delle Vizayas del Sud a partire dal 16 dicembre scorso.
È il quindicesimo tifone dell’anno per le Filippine che sono il paese più esposto al mondo alla furia dei tifoni che prendono forza nel Pacifico.
Il super-tifone, che ha toccato terra con raffiche fino a 270 km/h e venti a 195 km/h, ha acquistato tutta la sua forza in meno di 24 ore, passando da ‘livello 1’ a ‘livello 5’ e rendendo così impossibile un preavviso alle comunità locali.
Al momento sarebbero oltre un centinaio le vittime, mentre sono milioni le persone toccate dalla furia del vento e dalle inondazioni in almeno 10.000 villaggi, con circa 400.000 persone sfollate.
Caritas Filippine si è immediatamente mobilitata, attraverso i team diocesani.
A Cebu, una delle zone più colpite, il direttore della Caritas diocesana, Fr. Alex Cola, segnala che mancano acqua, cibo, medicine e materiale per realizzare rifugi temporanei. Il direttore della Caritas nazionale Tony Labiao ha rivolto un appello per inviare un sostegno alle zone colpite.
Caritas Italiana – impegnata da molti anni a fianco di Nassa-Caritas Filippine, con una forte accelerazione dopo il super tifone Haiyan, che colpì il paese nel 2013 causando più di 6200 vittime – ha subito espresso vicinanza e solidarietà e sta seguendo da vicino l’emergenza in coordinamento le altre Caritas nazionali, pronta a sostenere gli interventi in atto.