Vita, sofferenza, morte e rinascita di una bambina 'figlia del deserto'

Storia di Natasha e di sua madre Rose, dalla Sierra Leone a Niamey

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Natasha sarebbe diventata un diamante diverso dagli altri nel suo Paese.

Natasha sarebbe diventata la principessa di un regno che non c’è.

Natasha si sarebbe sposata un sabato mattina e il viaggio di nozze cominciava il giorno dopo per una destinazione sconosciuta.

Natasha avrebbe avuto almeno due figli come sua madre Rose che ha ventidue anni.

Natasha è nata l’anno scorso a Freetown, la città libera e capitale della Sierra Leone. Natasha ha un fratello maggiore chiamato ‘l’unto’e non ha mai visto suo padre.

Natasha ha viaggiato con sua madre e altra gente che non conosceva prima del viaggio.

Natasha è arrivata a Niamey passando dal Mali e, senza saperlo, si è accampata con la madre accanto alla sede di una nota compagnia di trasporti della città.

Natasha avrebbe voluto tornare al suo Paese perché lì c’è il mare che guarda lontano.

Natasha è stata sepolta ieri nella sabbia del cimitero cristiano di Niamey.

Natasha è morta per mancanza di cibo accanto alla strada che separa la compagnia di trasporti dall’ufficio dell’Organizzazione Internazionale delle Migrazioni, OIM.

Natasha non poteva sapere che quella sarebbe stata la prima e unica migrazione della sua vita.

Natasha, nome che significa ‘giorno della nascita’, è stata posta in un piccolo feretro e deposta tra le braccia della sabbia del cimitero nella zona riservata ai bambini.

Natasha è stata accompagnata da sua madre, dal fratello e da uno zio di poco maggiore di lei.

Natasha è partita senza salutare perché aveva fretta di arrivare dove anche sua madre, un giorno, la raggiungerà.

Natasha andrà incontro a sua madre e, con un po’ di fortuna, anche di suo padre che non ha conosciuto.

Natasha ha sentito l’acqua benedetta scorrere attorno a lei come per il giorno del battesimo.

Natasha era sorpresa di sentire la sabbia cadere e coprire la piccola casa che la custodiva.

Natasha non sapeva che anche sua madre avrebbe avuto la forza di buttare un pugno di sabbia per coprirla.

Natasha si trova circondata da tante altre piccole tombe che sembrano colline di un villaggio senza nome.

Natasha si è commossa quando a visto sua madre salutarla con la mano prima che tutto fosse ricoperto di sabbia.

Natasha si è accorta dopo del ramoscello verde piantato sulla sua tomba.

Natasha sa bene che per la prossima stagione delle piogge un albero col suo nome germoglierà una domenica mattina.