Il bilancio di dieci anni di guerra in Siria è devastante e le conseguenze della distruzione riguardano soprattutto i bambini.
Tra il 2011 e il 2021 12mila bambini sono morti o sono rimasti seriamente feriti; I morti tra i civili in totale sono più di 600mila e i feriti ammontano a due milioni.
Oltre 5700 minori, molti dei quali sotto i dieci anni di età, sono stati reclutati per combattere. Più di 1300 strutture sanitarie e scolastiche sono state attaccate e sono diventate target delle bombe.
Questi dati, diffusi pochi giorni da fa dall’Unicef, parlano di 2,45 milioni di bambini, il 40% dei quali ragazze, che non vanno più a scuola.
Mentre il mondo occidentale si appresta a ricordare i dieci anni dall’inizio del conflitto in Siria, parte della popolazione siriana è ancora intrappolata in una guerra che non cessa di fare vittime. Non solo perchè fame, insicurezza e povertà dei campi profughi sono una realtà senza scampo. Ma anche perchè in alcune zone si combatte ancora, sebbene in modo meno plateale.
Il bilancio è catastrofico, come ha ricordato domenica scorsa il Papa: «milioni di profughi e immani sofferenze per tutta la popolazione in particolare i più vulnerabili: i bambini, le donne egli anziani».
Medici senza Frontiere ricorda che in questi anni di conflitto, durante il quale il concetto di guerra contemporanea si è ulteriormente inasprito a danno dei civili, nuovi elementi sono stati introdotti, tra i quali: l’assedio di intere città usato come arma, l’uso di armi chimiche (sistematicamente negato da Assad) e l’attacco mirato su ospedali e convogli umanitari.
La guerra siriana ha reso ancora più aberrante il concetto di conflitto del XXI secolo.
Ripercorrendo anno dopo anno le tappe belliche siriane, MSF ricorda che nel 2016 «nella città di Madaya 20mila persone sono state strette in un assedio dalle forze governative siriane, e 250 persone hanno rischiato di morire di fame».
«Questo non può essere solo l’ennesimo tragico anniversario che attraversa la visione periferica del mondo, mentre le famiglie in Siria continuano a combattere», ha dichiarato il direttore esecutivo dell’Unicef, Henrietta Fore.
«I bisogni umanitari non possono aspettare. La comunità internazionale dovrebbe fare ogni sforzo per portare la pace in Siria e per sostenere i bambini siriani», ha aggiunto.
La foto in evidenza è di UNICEF/UNI214011/Souleimain/AFP-Services