Sahel e oltre: l’impostura del colonialismo (e dei golpe militari)

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Cosa accade nel Sahel dei colpi di Stato, che si sta “liberando” dalla Francia?

Una spallata al mondo antico, nato, nutrito e perpetuato dal neocolonialismo (soprattutto francese), espressione della globalizzazione del mondo come mercato unico.

I militari, non casualmente, hanno preso il potere con Colpi di stato in vari Paesi dell’Africa Occidentale, Centrale e altrove, spesso.

Alcuni  si sono camuffati da civili per perpetuarsi.

Promettono pure loro un mondo nuovo, liberato da corrotti, faccendieri, venduti agli stranieri e dunque traditori della patria.

Finalmente sono arrivati i buoni, i giusti e i giustizieri perché il mondo nuovo era dietro l’angolo… Dice la gente.

 Ma i militari sono coloro che si ‘avvantaggiano con l’abituale ricorso alla falsità e alla menzogna’. Questo ed altro recita la definizione di questa parola così evocativa.

Le imposture però non datano da oggi e nella storia recente di questo spazio dell’Africa Occidentale si chiamano “colonialismo”.

Un’impostura ammantata di una vernice di civilizzazione al sapore universale che doveva mettere in rilievo il ‘fardello dell’uomo bianco’, prototipo dell’umano da esportare ovunque.

Venne poi l’indipendenza che apparve come l’unica verità della storia.

L’impostura è un  ‘vistoso apparato di falsità e di menzogne, un raggiro’, secondo il dizionario consultato per la circostanza.

Si è creata il suo spazio e ha preso in prestito l’idea e le possibilità della democrazia.

Quest’ultima, spesso orientata e manipolata, non poteva che condurre allo sfacelo che la comunità internazionale e le sue istituzioni economiche classiche hanno concertato.

I piani di aggiustamento strutturale degli anni ’80 hanno costituito l’applicazione dell’impostura del sistema volta a normalizzare i recalcitranti per metterli alla scuola del capitalismo totale.

L’impostura continua e si perpetua grazie ad un uso sempre più consistente di impostori che, con l’abituale ricorso alla menzogna, con-vincono.

Qui da noi, per fortuna, per scelta o per disegno divino, gli impostori sono di sabbia.

Appartengono cioè all’universo che costituisce l’orizzonte del nostro mondo.

Arriviamo dalla sabbia, nella sabbia viviamo e cresciamo e, prima o poi, dalla sabbia saremo accolti. Proprio quanto accade con le imposture, anch’esse condizionate dalla sabbia e che vengono, malgrado loro, smascherate dal vento.

Un vento che il potere non riesce a fermare e che, con caparbia determinazione, smaschera col tempo come alleato, gli impostori che pensano di creare un mondo nuovo con false promesse.