«Devo ammettere che, anche sentendo vari esponenti del mondo del giornalismo e della politica locale congolese, la rielezione del presidente Felix Tshisekedi è stata la scelta migliore possibile.
Certamente rispetto a suo padre Etienne, che aveva fondato il partito Unione per la Democrazia e il Progresso Sociale, l’attuale presidente non ha lo spessore e le capacità: Etienne era un vero leader.
Ma credo sia il meno peggio e lascia aperta la porta alla speranza».
E’ l’opinione di don Giovanni Piumatti, missionario fidei donum storico, per 50 anni, nel nord Kivu, in Repubblica democratica del Congo e in partenza per una breve missione nel villaggio dove ha vissuto tanto a lungo.
«Purtroppo il candidato Mukwege, il medico che “ripara” le donne, non aveva un forte sostegno da parte di altri politici. Era un candidato debole», spiega.
«A mio avviso quest’uomo di un’onestà ineccepibile, si era infilato in un pantano: gli hanno fatto una dura battaglia contro».
«La vita nella provincia di Butembo è sempre molto dura: la ricchezza del sottosuolo viene sfruttata in ogni modo», ci ricorda don Piumatti.
Siamo nella regione dei grandi laghi, tra il lago Edoardo e il Tanganika, sono luoghi di una bellezza infinita e anche molto ricchi: ovunque si scavi si trovano minerali preziosi.
«Pensate che le famiglie oramai hanno rinunciato a coltivare la terra e si dedicano a scavare una sorta di buchi, delle miniere informali e anche pericolose, cercando sotto terra l’oro», racconta il fidei donum.
Di cosa avrebbe bisogno questo enorme Paese tanto ricco di potenzialità?
«Di amministratori non corrotti, di gente che non fugga dal proprio villaggio ma che decida di restare, di investimenti in spesa pubblica».