Le condizioni delle elezioni il prossimo 20 dicembre, in Repubblica Democratica del Congo «sono complesse» e la competizione tra il presidente uscente Félix Tshisekedi e Martin Fayulu, «vero vincitore delle ultime elezioni», si fa già accesa.
Ne hanno parlato a I Martedì del mondo, tra gli altri, Raffaello Zordan, giornalista di Nigrizia e l’analista congolese Anselme Bakudila.
L’incontro era moderato da Mario Mancini di Progetto Mondo.
L’attuale presidente, che guida il Paese dal 2019, «sa benissimo che se arriva al voto con il nordest in una situazione così intricata» ha poca chance di riuscita, argomenta Zordan, eppure finora «i governi congolesi non si sono mai preoccupati di stabilire rapporti chiari con i Paesi vicini»
Tshisekedi ha ad esempio provato a «pacificare l’Ituri portando, però dentro le truppe ugandesi».
E’ altrettanto chiara l’incapacità da parte della Monusco (Onu) di tenere sotto controllo la violenza, e della presidenza di affrontare la guerriglia, tanto che Tshisekedi ha «pensato bene due anni fa di introdurre la legge marziale nell’ituri e nel Kivu», ha aggiunto Zordan.
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