Non la conosciamo così bene quanto lei già conosce noi.
E’ l’Intelligenza Artificiale (IA), di cui papa Francesco parla nel messaggio per la Giornata Mondiale della Pace e a cui Popoli e Missione di febbraio dedica la copertina e il dossier interno “La vita non è un algoritmo”.
E’ ormai urgente la necessità di regolamentare la materia, arrivando ad ipotizzare una “algo-etica” sui dispositivi di IA, soprattutto quando la robotica e l’automazione entrano nel campo delle armi e della guerra, tra robot-killer e droni micidiali.
Ad oggi non esiste un quadro normativo internazionale sull’uso di queste nuove tecnologie militari, con tutti i rischi che queste armi di ultima generazione comportano.
E intanto le industrie belliche aumentano la produzione, come spiega il professor Maurizio Siomoncelli, vicepresidente dell’Istituto di Ricerche Internazionali Archivio Disarmo.
Forte è il richiamo al ruolo dell’informazione, della politica per arrivare ad un trattato internazionale che vieti (e regolamenti la ricerca collegata) i sistemi d’arma autonomi, oggi in uso sui fronti delle guerre in atto come spiega Francesco Vignarca coordinatore della Rete Italiana pace e Disarmo, mentre anche il mondo della scienza affronta una riflessione etica di cui parla il professor Franco Dinelli, ricercatore al CNR di Pisa e consigliere nazionale di Pax Christi, per usare al meglio le potenzialità dei nuovi strumenti tecnologici.
Senza dubbio si tratta di una delle sfide, ricorda nel suo editoriale il direttore Gianni Borsa di cui spesso ci parla il papa, vere e proprie «emergenze insorgenti che l’umanità si porta dietro con la sua storia: tutti temi sui quali la Chiesa non può – e certamente non vuole – rimanere un passo indietro, perché ciascuno di essi riguarda la vita delle persone e dei popoli.
La Chiesa, “esperta in umanità”, non tira i remi in barca».
Una delle priorità del nostro tempo è l’emergenza climatica: Primo Piano fa il punto sulle aspettative (deluse) della Cop28 verso la decarbonizzazione con l’impegno di avviare la lenta dipartita dai combustili fossili con un orizzonte temporale di 25 anni.
Ma è già chiaro che saranno i Paesi più poveri ad accollarsi l’onere maggiore della transizione energetica.
Dall’America latina un approfondimento sulla presidenza del neo eletto Javier Milei che con le sue dichiarazioni ha attirato su di sè l’interesse della comunità internazionale, mentre la diffusione della povertà in Argentina è del 50%, con oltre il 10% della popolazione in miseria.
A Hong Kong si sta svolgendo il processo ad un dissidente, l’imprenditore cattolico Jimmy Lai, che potrebbe segnare il destino del governo dell’ex colonia britannica sempre più stretto nella morsa della madre patria Cina.
Dalla Guinea Bissau la testimonianza di missionari racconta la vita di un Paese in crisi profonda ormai da tempo.
Un documento dei vescovi denuncia la mancanza di democrazia nella Guinea Bissau del presidente Umaro Sissoco Embalo.
Ricordiamo infine uno dei progetti che la Fondazione Missio finanzia in questo anno pastorale, quello intitolato “Costruzione della chiesa Sant’Agostino a Ulongue”, nella diocesi di Tete, nel Nord-Ovest del Mozambico, dove c’è l’esigenza di costruire una nuova parrocchia per la comunità di 1.500 cattolici.