«Vengo come pellegrino penitente per implorare dal Signore perdono e riconciliazione dopo anni di guerra e terrorismo e per chiedere a Dio la consolazione del cuore e la guarigione delle ferite».
Così Papa Francesco ha aperto il suo discorso alle comunità cristiane irachene alla viglia della partenza per l’Iraq, meta del viaggio apostolico che lo vedrà impegnato fino all’8 marzo.
«Cari cristiani che avete testimoniato Gesù, attendo con trepidazione di vedervi, onorato di incontrare una Chiesa martire. Grazie per la vostra testimonianza».
«Giungo tra voi come pellegrino di pace per ripetere voi siete tutti fratelli. Vengo come pellegrino di pace in cerca di fraternità animato dal desiderio di pregare e camminare insieme anche con i fratelli e le sorelle di altre tradizioni religiose nel segno del Padre Abramo che riunisce in un’unica famiglia musulmani ebrei e cristiani».
«Avete ancora negli occhi le immagini di case distrutte e chiese profanate – ha detto il Santo Padre rivolgendosi a quanti hanno subito anni di guerra e violenza – e nel cuore le ferite di affetti lasciati e abitazioni abbandonate. Vorrei portarvi la carezza affettuosa di tutta la Chiesa che è vicina a voi e al martoriato Medio Oriente e vi incoraggia ad andare avanti. Non arrendiamoci davanti al dilagare del male».