Un racconto di fede e attualizzazione dei vangelo.

Padre Dario in Brasile, “Natale di vita nonostante gli abusi dei potenti”

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«La guaranì Estela Vera è stata assassinata pochi giorni prima di Natale, perché difendeva il diritto alla sua terra e alle sue tradizioni.

L’angelo Gabriele l’ha portata a cantare in cielo, perché ci aiuti a rendere più lungo il nostro canto e i nostri giorni».

Sono parole di padre Dario Bossi che riattualizza il vangelo e l’annuncio, raccontando la cronaca del Brasile di oggi e la forza dei ‘poeti sociali’.

Il comboniano ci scrive di un Natale brasiliano nel quale le ingiustizie e gli abusi dei potenti sono annientati dalle risposte vere e luminose dei sem terra e di chi difende la tradizione spirituale della foresta.

«In questo tempo – ci scrive  –  l’Angelo Gabriele fu inviato a una donna dell’etnia Guarani, in Brasile.  Il nome della donna era Estela Vera.

Non era cristiana, ma aveva una fede profonda, era una ‘rezadeira’, curava con i suoi riti e il suo contatto mistico con la natura.

Estela diceva che “se non ci sarà più preghiera di cura, il mondo finirà;  oggi ci sono meno rezadeiras, i canti tradizionali oggi sono molto più brevi di quel che erano prima e la gente sta morendo molto più presto, oggi”.

Purtroppo, è cronaca di questi giorni, Estela è stata uccisa da due uomini armati ed incappucciati, perchè con le sue parole e la sua cura, urtava i potenti di turno.

Le parole di padre Dario proseguono così:

«In questo tempo, l’Angelo visitò anche Zaccaria. Sua moglie, Elisabetta, non poteva avere figli, perché la sua famiglia – come altri trenta milioni di persone in Brasile- soffre la fame.

Il Signore Dio, però, non perde la sua speranza negli esseri umani, quando vede, nel cuore di tanta
ingiustizia che rende sterili, comunità solidali e movimenti popolari che sono veri e propri “poeti sociali”, come li chiama Papa Francesco.

Il Signore Dio danza attorno alle tavole in cui il Movimento dei Senza Terra, per esempio, ha distribuito 6mila tonnellate di alimenti e più di un milione di piatti pronti.

In questo tempo, i magi passarono anche per il Brasile, alla ricerca del Dio-con-noi.

Come duemila anni fa, i potenti al governo mostrarono loro interesse, con il nome di Dio sempre sulla bocca, perché era conveniente e convinceva la gente.

Nel nome di Dio, i signori del Brasile predicavano la violenza, distribuivano calunnie e armi, condannavano a morte indigeni e contadini. 

Oggi come allora, i magi trovarono un altro cammino e confermarono che la storia può anche
fare a meno dell’arroganza del potere e, forse, tornare nelle mani della gente più semplice».

Padre Dario conclude così:

«Con queste storie semplici tra le mani, vi auguro dal Brasile un Natale pieno di vita, di speranza e di Vangelo, che porti luce alle nostre vite!».