Il missionario medico comboniano padre Giuseppe Ambrosoli sarà presto Beato. Infatti, papa Francesco, ha riconosciuto ufficialmente, sabato scorso, il miracolo attribuito all’intercessione del religioso, l’ultimo passo che ora condurrà alla beatificazione.
Il miracolo che gli è stato attribuito risale al 25 ottobre del 2008: una giovane donna stava morendo, nell’ospedale di Matany, nel settore nord orientale dell’Uganda. Colpita da setticemia, perso il figlio che portava in grembo, non aveva più speranze. Ma il medico che l’assisteva le pose sotto il cuscino un’immagine di padre Giuseppe e, con i parenti, pregò tutta notte “Il grande dottore”. La mattina dopo, la giovane riaprì gli occhi, era viva, era guarita. Si chiama Lucia, è tornata dalla sua famiglia. A questo punto manca solo il decreto ufficiale per la beatificazione e non dovrebbe passare molto tempo.
Nato il 25 luglio 1923 a Ronago (Como), padre Giuseppe scelse di lasciare la famiglia e una brillante carriera di medico per dedicarsi agli ultimi. “Dio è amore, c’è un prossimo che soffre ed io sono il suo servitore”. Con queste semplici ma profonde parole aveva annunciato alla mamma e ai familiari la sua vocazione missionaria. Conseguita la laurea in medicina e chirurgia, si era recato a Londra per specializzarsi in malattie tropicali, per entrare poi a far parte della congregazione dei missionari Comboniani e il 17 dicembre 1955 essere ordinato sacerdote. Nel febbraio 1956 padre Giuseppe si imbarcò per l’Africa. Venne destinato a Kalongo, un villaggio sperduto nella savana, nel Nord Uganda (arcidiocesi di Gulu), per gestire un piccolo dispensario medico. Vi rimase fino alla sua morte, nel 1987, dando vita ad uno straordinario ospedale missionario.
Il direttore di Popoli e Missione, padre Giulio Albanese, ebbe modo di conoscerlo in Uganda all’inizio degli anni ‘80, e lo ricorda come un autentico campione nella fede, nella speranza e nella carità. Fu proprio lui a curarlo dal primo attacco di malaria, nel 1983, nella missione di Kalongo, con la clorochina (farmaco antimalarico) e tanti rosari!