«Da questi dati appare evidente che l’Italia non mantiene la parola data.
Anziché aumentare gli investimenti in cooperazione internazionale, mantenendo l’impegno di destinare lo 0.70% in aiuto allo sviluppo, si torna indietro».
Così Ivana Borsotto, presidente Focsiv e portavoce della Campagna 070, commenta i dati sul calo della percentuale di Aps, Aiuto Pubblico allo Sviluppo, appena divulgati da Oxfam.
Nel 2023 l’Aps da parte dei Paesi ricchi si è mantenuto sostanzialmente stazionario, con una crescita di appena l’1,8%, in buona parte dovuta al sostegno umanitario e finanziario per la crisi in Ucraina.
Tuttavia “non è stato fatto nessun nuovo sforzo significativo per dotare i paesi più poveri – spesso attraversati da guerre, carestie e dall’impatto del caos climatico – di risorse chiave per garantire beni e servizi essenziali come sanità e istruzione a centinaia di milioni di persone”.
Così si legge nel comunicato di Oxfam.
“Dal canto suo, l’Italia si distingue in modo particolarmente negativo Il nostro Paese passa infatti dallo 0,33% di Aps nel 2022 allo 0,27% nel 2023 in rapporto al reddito nazionale lordo, con un taglio di 631 milioni di dollari”, si legge.