Il tema della nostra Giornata missionaria mondiale 2018 (Gmm) si ispira proprio al sinodo: “Giovani per il Vangelo”. Si tratta di un virgolettato che racchiude due dimensioni: da una parte, si riferisce ai giovani che offrono la loro vita per l’annuncio e la testimonianza del Vangelo; dall’altra, ci ricorda che la missione evangelizzatrice richiede, sempre e comunque, di essere “giovani”.
Dunque uno slogan missionario, squisitamente ad gentes, che si spinge oltre la cosiddetta frontiera anagrafica. È nostro compito coniugare questi due volumi o spazi esistenziali che dir si voglia. Nel primo caso è evidente il richiamo incentrato sulla vocazione che Dio rivolge ai giovani del nostro tempo; nel secondo il riferimento è all’impegno di tutti, soprattutto degli adulti, a rinnovare, ogni giorno, nello spazio e nel tempo, le promesse battesimali.
Papa Francesco ci suggerisce, in maniera efficace, la prospettiva teologica di questo ragionamento nelle pagine di un recente libro-intervista dal titolo “Dio è Giovane”, pubblicato da Piemme (pag. 132, euro 15; e-book euro 9,99).
Con grande forza ed efficacia, papa Bergoglio afferma che «Dio è Colui che rinnova sempre, perché Lui è sempre nuovo: Dio è giovane! Dio è l’Eterno che non ha tempo, ma è capace di rinnovare, ringiovanirsi continuamente e ringiovanire tutto. Le caratteristiche più peculiari dei giovani sono anche le Sue.
È giovane perché “fa nuove tutte le cose” e ama le novità; perché stupisce e ama lo stupore; perché sa sognare e ha desiderio dei nostri sogni; perché è forte ed entusiasta; perché costruisce relazioni e chiede a noi di fare altrettanto, è social. Penso all’immagine di un giovane e vedo che anche lui ha la possibilità di essere “eterno”, mettendo in gioco tutta la sua purezza, la sua creatività, il suo coraggio, la sua energia, accompagnato dai sogni e dalla saggezza degli anziani. È un ciclo che si chiude, che crea una nuova continuità e mi ricorda l’immagine dell’eternità».
È comunque evidente che siamo chiamati a fare tesoro di queste “pro-vocazioni” del pontefice affinché ognuno di noi possa rimettersi in cammino e uscire dal cerchio ristretto delle proprie abitudini e dei propri pregiudizi. Questa dinamica farà maturare i giovani e ringiovanirà i meno giovani con l’intento dichiarato di sancire una rinnovata stagione evangelizzatrice. Insieme, giovani e anziani, possiamo, anzi, dobbiamo, offrire il Vangelo, per il bene dell’umanità del Terzo Millennio.
Animati da queste convinzioni, abbiamo raccolto, nelle pagine di questo dossier, alcune testimonianze missionarie che manifestano concretamente il pensiero di papa Francesco, ribadito peraltro nella tradizionale missiva per la Giornata missionaria mondiale di quest’anno:
La «trasmissione della fede, cuore della missione della Chiesa, avviene per il contagio dell’amore, dove la gioia e l’entusiasmo esprimono il ritrovato senso e la pienezza della vita». Ecco perché c’è bisogno di anime giovani per il Vangelo.