“È tutto calmo qui a Niamey.
State tranquilli, nulla accadrà”.
Sono le parole di padre Mauro Armanino dal Niger, Paese in queste ore col fiato sospeso per lo scadere dell’ultimatum dato dall’Ecowas ai golpisti.
In contatto con padre Mauro, riceviamo da lui messaggi di rassicurazione sulle sorti del Paese del Sahel sconvolto dal recente Colpo di Stato ai danni del presidente Bazoum.
Secondo il missionario Sma non ci sono rischi di guerra e non accadrà niente di ciò che viene paventato dagli analisti internazionali.
“Malgrado la complicità degli osservatori internazionali che hanno ratificato i risultati dello scrutinio delle ultime presidenziali del 2021, Bazoum è stato eletto in modo fraudolento”, scrive padre Mauro nel suo blog.
Dopo circa due anni, alla vigilia della festa dell’Indipendenza, “è stato deposto da una giunta militare e si trova prigioniero di elementi armati della Guardia Presidenziale, voluta e curata dal suo predecessore”.
D’altra parte i militari della giunta, autonominata a capo del Paese, sono secondo padre Mauro “personaggi in cerca d’autore di tutti i golpe e dei tentativi andati a male”.
E ancora, scrive:
“Per carenza di democrazia reale, intesa come sistema che rende possibile il gioco di alternanze politiche senza ricorrere alla violenza, i militari sono coloro che ‘azzerano’ il contagiri e permettono alla democrazia di riattivarsi”.