Nel Myanamer alle prese con l’unanime condanna internazionale (dopo i raid aerei militari che hanno ucciso civili e represso le milizie anti-golpe), iniziano a saltare le teste dei generali, rimpiazzati dai vertici militari.
Secondo la Reuters Maung Maung Kyaw, generale 57enne sarebbe il primo ad essere stato rimosso dal suo incarico. Ma i provvedimenti di sostituzione dei militari non bastano ad offuscare l’orrore di questi giorni e dei mesi passati.
Come racconta al Sir padre Francis Soe Naing, cancelliere della diocesi di Loikaw, «il rischio è molto grande. Siamo nel bel mezzo di un campo di battaglia».
Il sacerdote ha inviato all’agenzia stampa una serie di foto che ritraggono i danni della Chiesa parrocchiale di Doukhu e la cattedrale di Cristo Re a Loikaw dove da giorni sono accolti circa 200 sfollati, la maggior parte dei quali sono donne, bambini, anziani e malati.
«Loikaw è sotto attacco, colpita quasi ogni giorno da armi, bombardamenti aerei e da elicotteri», racconta il sacerdote.
«Le persone scappano alla ricerca di in un luogo sicuro e sono ormai pochissime le persone rimaste in città».
Su una popolazione di 90mila persone, circa 50mila – due terzi degli abitanti – è fuggita dalle proprie case alla ricerca di luoghi più sicuri. Loikaw è diventata una città deserta.
Durante lo scorso fine settimana i militari hanno bombardato Loikaw (Stato Kayah) nel tentativo di colpire l’Esercito di liberazione nazionale Karen, e si registrano scontri nella provincia di Myawaddy lungo la frontiera con la Thailandia.