Saranno mille i giovani del Paraguay che parteciperanno alla GMG di Lisbona e che, in questi ultimi mesi, si stanno preparando nelle varie diocesi e nei loro gruppi.
«La speranza di incontrare papa Francesco e i nostri coetanei di tutto il mondo ci sostiene nell’itinerario di preghiera e di formazione e ci riempie i cuori di gioia e di allegria, perché vivere un’esperienza di fede così forte è la cosa più bella», dice Bianco Prieto, segretario esecutivo del Coordinamento nazionale della Pastorale giovanile del Paese.
Bianco, dalla città di Quindy (diocesi di Carapegua), ci spiega anche che «è stata creata una équipe ad hoc, per accompagnare in maniera più specifica le diverse tappe del cammino verso il continente europeo».
Con lo sguardo e il cuore puntati non solo sul «viaggio di andata, colmo di attese, ma anche sul ritorno a casa, quando condivideremo le emozioni vissute con i nostri fratelli e le nostre sorelle che non sono partiti».
Ragazzi e ragazze che lui descrive «con molti sogni, tra cui quello di un mondo migliore, dove poter vivere la solidarietà e l’uguaglianza tra i popoli».
Debora Niero, cooperatrice pastorale della diocesi di Treviso, li ha conosciuti.
Nella Vicaria territoriale di Ñeembucu, è stata assistente della Pastorale giovanile per sei anni, quando ha prestato servizio come fidei donum a Sud del Paraguay.
«In quella zona, a causa della siccità, i giovani che non trovano lavoro nei campi sono costretti ad emigrare nelle città. A ciò si aggiungono le pochissime opportunità di istruzione di qualità, la corruzione e il narcotraffico, la precarietà del sistema sanitario e dei collegamenti stradali».
Croci che pesano quotidianamente sulle loro esistenze e che vanno a incrociarsi con quella della Giornata Mondiale della Gioventù – la Cruz Peregrina – che da più di un decennio, durante il pellegrinaggio giovanile a Caacupé, passa di diocesi in diocesi, insieme all’impegno di vivere una missione estiva.
Il tema di quest’anno, in linea con lo slogan di Lisbona, era “Giovane, alzati. Cammina con Maria!”.
Per tutti, come raccontano padre Regino Espinola e Teresa Riveros in Terre & Missioni del 19 marzo 2023, la GMG è «un’opportunità per accogliere l’invito di Gesù» e per esprimere «la bellezza di una Chiesa giovane e in uscita, in ascolto e che condivide».