All’età di 93 anni, sabato 8 agosto si è spento Pedro Casaldáliga, vescovo emerito della Prelatura di São Félix do Araguaia, Mato Grosso, Brasile. Dom Pedro- strenue difensore dei diritti umani, sempre a fianco dei più poveri- era ricoverato in un ospedale di Batatais (SP) per insufficienza respiratoria. La messa funebre sarà celebrata a Batatais questa domenica, 9 agosto, alle 15, trasmessa anche sul canale YouTube all’indirizzo https://youtu.be/spto8rbKye0. Lunedì 10 agosto il feretro verrà portato a Ribeirão Cascalheira (MT), presso il Santuario dei Martiri. La sepoltura avverrà a São Félix do Araguaia nel centro comunitario Tia Irene.
Chi era
Dom Pedro Casaldáliga è nato a Barcellona, Spagna, il 16 febbraio 1928. È entrato a far parte della Congregazione Clarettiana (Congregazione dei Missionari Figli del Cuore Immacolato di Maria) nel 1943. Ordinato sacerdote a Barcellona nel 1952, nel 1968 si trasferisce in Brasile per fondare una missione clarettiana nello Stato del Mato Grosso, una regione con un alto grado di analfabetismo, emarginazione sociale e concentrazione di terre nelle mani di pochi latifondisti, dove gli omicidi erano comuni. Papa Paolo VI lo ha nominato vescovo prelato di São Félix do Araguaia il 27 agosto 1971.
La sua azione pastorale
La sua attività di vescovo aveva le seguenti caratteristiche:
>Evangelizzazione legata alla promozione umana e alla difesa dei diritti umani dei più poveri;
>Creazione di comunità ecclesiali di base con leader scelti tra i poveri;
>Incarnazione nella vita, nelle lotte e nelle speranze della gente;
>Struttura partecipativa e corresponsabile nella diocesi.
> Come vescovo ha adottato come motto per la sua attività pastorale: “niente da possedere, niente da portare, niente da chiedere, niente da tacere e, soprattutto, non uccidere”. È stato un poeta, autore di numerose opere di antropologia, sociologia ed ecologia.
Negli anni ’70, ha contribuito a fondare il Consiglio Indigenista Missionario (Cimi). Dom Pedro è stato l’obiettivo di numerose minacce di morte. L’episodio più grave, il 12 ottobre 1976, ebbe luogo a Ribeirão Cascalheira (Mato Grosso). Dopo essere stato informato che due donne stavano subendo torture presso la stazione di polizia locale, è andato lì accompagnato dal sacerdote gesuita João Bosco Penido Burnier. Dopo una forte discussione con la polizia, padre Burnier ha minacciato di denunciare i poliziotti alle autorità: è stato picchiato e poi ucciso con un colpo alla nuca. In quel luogo fu eretta una chiesa. Dom Pedro, che soffriva di morbo di Parkinson, nel 2005 ha presentato le dimissioni. Il 2 febbraio 2005, Papa Giovanni Paolo II ha accettato le sue dimissioni dal governo pastorale della Prelatura di São Félix do Araguaia.
Riconoscimenti
Nel 2000 gli è stato conferito il titolo di Doctor Honoris Causa dall’Università Statale di Campinas. Il 13 settembre 2012 ha ricevuto un identico riconoscimento dalla Pontificia Università Cattolica di Goiás. Nel 2014, è stato insignito del titolo di Doctor Honoris Causa dalla Pontificia Università Cattolica di San Paolo – PUC-SP. Afferma dom Walmor Oliveira de Azevedo, presidente della Cnbb, la conferenza episcopale brasiliana: «Dom Pedro ha segnato la sua vita con la solidarietà verso i più poveri e sofferenti, facendo del suo ministero, della sua poesia e della sua vita un canto di solidarietà. Preoccupato di “non avere niente, non portare niente, non chiedere niente, non tacere e, soprattutto, non uccidere”, ora contempla il Dio della Vita che cercava di servire in ogni povero e in ogni sofferente.»