La Festa nazionale dei Ragazzi Missionari ha invaso la città di Pescara

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E’ stata una giornata all’insegna della festa, dei colori, della preghiera, del divertimento, della fraternità per il migliaio di partecipanti alla Festa nazionale dei Ragazzi Missionari che si è svolta oggi – domenica 13 maggio – a Pescara.

Da varie regioni d’Italia sin dalla sera di ieri sono arrivati nella città abruzzese i bambini con i loro accompagnatori. Molti si sono messi in viaggio nelle ore notturne per essere i protagonisti della giornata, ricca di canti, danze, attività formative per vivere tutti insieme gli impegni del “ragazzo missionario”.

Divisi in cinque continenti, i bambini hanno accolto l’annuncio dei missionari che hanno testimoniato loro cosa significa lasciare tutto per seguire il Signore e annunciare la sua Parola. Ma, hanno sottolineato con forza, la missione è ovunque, perché chiunque è innamorato di Gesù può condividere con gli altri il proprio amore e raccontare in cosa crede. E’ per questo che i ragazzi sono stati invitati a vivere il proprio annuncio negli ambienti di vita quotidiana.

Un grande momento di fraternità è stato vissuto con la costruzione degli strumenti musicali tipici dei vari continenti, poi utilizzati per vivere la condivisione tutti insieme, ovvero accompagnando all’unisono, con il ritmo delle diverse percussioni, un canto in lingue dei diversi continenti.

Monsignor Giuseppe Satriano, vescovo di Rossano-Cariati e membro della Commissione episcopale per l’Evangelizzazione dei popoli e la Cooperazione tra le Chiese della Cei, ha celebrato il mandato missionario: «Se siete disposti ad impegnarvi per costruire ponti di pace, di fraternità, di giustizia (facendo riferimento alla teca contenente i resti dell’automobile del magistrato Giovanni Falcone, esposta a pochi metri di distanza, da ieri a domani, proprio a Pescara, ndr), allora siete ragazzi missionari», ha detto monsignor Satriano alle centinaia di bambini presenti, che poi hanno confermato di essere «disposti a seguire gli insegnamenti di Gesù, testimoniare il suo Vangelo in ogni ambiente, far parte della Chiesa e impegnarsi nella preghiera individuale e di comunità, accogliere ogni fratello con rispetto e fraternità».

Un’assunzione di responsabilità che non ha spaventato i “ragazzi missionari”, anzi. Con la loro spontaneità hanno scritto preghiere semplici, ma al tempo stesso piene di significato, per la Messa che ha concluso la giornata. «Gesù, tu sei il mio migliore amico. Tu mi accompagni nel cammino della vita», recita una di queste.

Le orazioni scritte da ciascun bambino sono state legate ai palloncini, poi fatti volare nel cielo: un segno di dono al Signore delle proprie preghiere ma anche di speranza e di attenzione al mondo, affinché da qualche altra parte della Terra altri bambini le trovino e le facciano proprie.

Durante la giornata non è mancata la presenza sia di don Michele Autuoro, direttore della Fondazione Missio, che ha vissuto l’intera festa in mezzo ai bambini; sia di don Gianfranco Lalli, segretario della Commissione missionaria regionale di Abruzzo e Molise, che ha spronato i partecipanti ad essere sempre e ovunque “ragazzi missionari all’opera”; sia di don Massimo Di Lullo, direttore del Centro missionario diocesano di Pescara, che con la sua équipe è stata da dietro le quinte una presenza fondamentale nella realizzazione della festa.

La banda musicale di Larino ha accompagnato tutti i momenti fondamentali della giornata: al suo seguito il migliaio di partecipanti ha attraversato il Ponte del mare, sventolando le bandiere di tutti i Paesi del mondo e ricevendo il Vangelo di Matteo scritto in cinque lingue, una per ogni continente: italiano, quechua, top rising, konkanni, swahili.

«La fatica che avete fatto nella lunga camminata sotto il sole per raggiungere il Ponte sul mare – ha spiegato don Mario Vincoli, responsabile di Missio Ragazzi e Segretario nazionale della Pontificia Opera Infanzia Missionaria – è segno che costruire ponti non è affatto facile. Ma la consegna del Vangelo prima dell’attraversamento del ponte ci ricorda che per superare le difficoltà noi cristiani abbiamo un metodo, un riferimento, cioè proprio la Parola di Gesù».

L’intensa giornata, che ha visto anche l’animazione giocosa dei Giullari senza Frontiere, arrivati per l’occasione da Foligno, e quella musicale del gruppo Parents&Sons di Grosseto, si è conclusa nel tardo pomeriggio.

Ogni gruppo di ragazzi missionari è ripartito per le proprie case, nella certezza di essere e di voler essere – come ha concluso monsignor Satriano – «benedizione del Signore per tutti».