La guerra nello Yemen prosegue dal 2015 eppure non fa più notizia. In 7 anni di conflitto sono morte 370 mila persone, il 40% delle quali vittime dirette e il 60% indirette della guerra, secondo i dati delle Nazioni Unite. A scriverne in un servizio approfondito per il Sir è la giornalista Patrizia Caiffa.
«Il conflitto nello Yemen tra i ribelli Houthi (Ansar Allah) appoggiati dall’Iran e la coalizione governativa guidata dall’Arabia Saudita dura oramai da 7 anni e si fa sempre più aspro e complesso.
Aumentano le vittime civili e i bombardamenti su ospedali, scuole, mercati e carceri. Metà delle strutture sanitarie del Paese non funzionano più, mancano le medicine e il personale non riceve salari».
Negli ultimi cinque anni, informa Save the children, più di 460 scuole sono state attaccate.
Più di 2.500 gli istituti danneggiati, utilizzati come rifugi per le famiglie sfollate o occupate da gruppi armati, causando l’abbandono scolastico di 400.000 bambini. Il 60% dei bambini non è tornato a studiare.
«E c’è l’alto rischio che a marzo diminuiscano i contributi della comunità internazionale per gli aiuti umanitari: 8 milioni di persone potrebbero non ricevere più cibo o solo razioni ridotte, su un totale di 20 milioni che hanno bisogno di assistenza umanitaria, tra cui 4 milioni di sfollati (1 milione nel solo governatorato di Marib)», si legge nell’approfondimento del Sir.
Secondo le Nazioni Unite il piano umanitario 2021 per lo Yemen ha ricevuto 2,27 miliardi di dollari rispetto al suo fabbisogno di 3,85 miliardi di dollari, il livello di finanziamento più basso dal 2015. E non e’ stato ancora pubblicato il piano 2022.
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