In Sudan ancora guerra ed emergenza sanitaria: “Malak a 18 mesi pesa 7 kg appena”

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La guerra in Sudan è diventata un vero inferno per gli abitanti dei villaggi sotto attacco. Soprattutto per i bambini.

Pur oscurata dai principali mezzi d’informazione occidentali (che non seguono con meticolosità questo conflitto), la guerra tra eserciti rivali prosegue da oltre un anno.

E ha provocato centinaia di migliaia di sfollati, morti e feriti, soprattutto nel Darfur.

Medici senza Frontiere scrive che «la violenza, inclusa una intensa guerriglia urbana, bombardamenti e attacchi aerei» prosegue sulle regioni contese, e i medici dello staff di MSF «intervengono su pazienti che presentano ferite causate da esplosioni, proiettili e accoltellamenti».

Anche coloro che lavorano in ambito sanitario e nelle strutture mediche vengono attaccati e saccheggiati.

Circa dieci milioni di persone sono sfollate, inclusi 2 milioni di rifugiati giunti in Ciad, Egitto e Sud Sudan.

MSF scrive che «la risposta umanitaria non è sufficiente» e ci sono «livelli catastrofici di malnutrizione».

Emergency nel suo sito fa sapere che «la sanità locale è al collasso: l’80% degli ospedali del Paese non è più funzionante».

E con l’inizio della stagione delle piogge la situazione sanitaria potrebbe ulteriormente aggravarsi.

«Il Centro Salam è uno dei pochi ospedali rimasti aperti a Khartoum. 

Seppure in mezzo a continue difficoltà, continuiamo a lavorare nel Paese», ha spiegato Giovanni Tozzi, Coordinatore di Emergency in Sudan.

Malak è una bambina di 18 mesi che pesa appena 7,3 chilogrammi: «è arrivata nel nostro Centro pediatrico a Khartoum accompagnata dalla sorella maggiore», scrivevano gli operatori sanitari di Emergency il 6 luglio scorso.

«Da tre giorni si rifiuta di mangiare», facevano sapere al suo arrivo in ambulatorio.

«Era già gravemente malnutrita e anemica e in più, una gastroenterite le aveva completamente fatto perdere l’appetito», racconta Caterina, un’infermiera della onlus.

«L’abbiamo sistemata in uno dei nostri letti, in osservazione, per la somministrazione degli antibiotici e della soluzione reidratante per i pazienti allo stadio acuto di malnutrizione come lei».

Nella stessa situazione di Malak ci sono altre centinaia di migliaia di bambini in tutto il Paese: la guerra genera anche carestia, mancanza di cibo, paura, carenza di medicine e difficoltà di ogni genere.