In Myanmar, con i bambini dei campi profughi

Le Ancelle missionarie del SS. Sacramento e la chiusura del Paese asiatico

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Già da due anni molte attività sono state sospese a causa della pandemia di Covid e del conflitto politico che ha chiuso le porte del Myanmar.

Le Ancelle missionarie del SS.Sacramento presenti nel Paese del Sud est asiatico hanno sentito di dover fare quanto possibile per mantenere viva la Chiesa locale e i suoi fedeli.

La Pontificia Opera dell’Infanzia Missionaria è una delle organizzazioni religiose della diocesi di Loikaw che, dopo due anni, ha iniziato a raggiungere i bambini dispersi nelle diverse aree e campi profughi.

Racconta suor Pansy: «Come incaricata dell’Opera su invito di padre Celso Ba Shwe, amministratore apostolico della diocesi, ho iniziato a riunire gli animatori diocesani per organizzare alcune attività durante i mesi di ottobre e novembre.

Abbiamo potuto raggiungere più di 1200 bambini in diversi villaggi e campi profughi a Cenai, Caphu, KanGyi, ma anche altri gruppi di rifugiati che vivono a Kone, Dorokhu, Tayu e Caphu.

Inoltre è stato possibile celebrare la Giornata Missionaria il 30 ottobre 2022 presso la Cattedrale di Loikaw partecipata da più di 500 membri dell’Infanzia Missionaria.

Ogni incontro è stato caratterizzato dalla gioia; gioia di ritrovarsi insieme e di ascoltare gli animatori, ma soprattutto c’era in loro un forte desiderio di ascoltare i compagni e sentire esperienze simili.

Un bambino ha detto che la situazione di instabilità era stata un’esperienza di solitudine e lontananza da Dio, ma avere ora la possibilità di incontrare gli animatori, la suora ed il sacerdote era per lui un grande dono.

Ritrovarsi insieme ha fatto ricordare loro gli amici e le attività che erano soliti fare nelle loro parrocchie.

Allo stesso tempo c’era la gioia di conoscere nuovi amici e di riprendere a vivere lo spirito dell’Opera.

La situazione politica ci ha obbligato a tante restrizioni, non abbiamo potuto realizzare tutto quello che era stato programmato, siamo stati attenti in ogni aspetto per non mettere a rischio persone e luoghi, con l’aiuto di Dio tutto è andato bene e certamente valeva la pena di raggiungere questi gruppi là dove sono costretti a vivere».