Si intitola “SOS indigeni” il numero di settembre de IL PONTE D’ORO, la rivista dei Ragazzi Missionari e di tutti coloro che vogliono scoprirne di più sul mondo delle missioni, tanto caro a papa Francesco.
Il tema principale del mensile, ormai arrivato nelle case degli abbonati, è il pericolo estinzione che stanno correndo gli indigeni della Foresta Amazzonica (e non solo): il rischio è dovuto al dilagare del Coronavirus, ma anche alle scelte che alcuni governi fanno in nome di profitti e interessi di pochi, senza tenere conto che disboscamento, attività estrattiva nelle miniere, costruzione di strade e dighe portano alla distruzione dell’habitat naturale della maggior parte degli indigeni e favoriscono il proliferare di nuove malattie. Temi importanti e complessi, trattati nel dossier a misura di bambino, senza banalizzazioni.
Se l’attualità del momento è il rientro a scuola, tra entusiasmi e paure, è interessante scoprire che dall’altra parte del mondo, a Nusabaruku, zona di villaggi di pescatori nelle Isole Salomone, è stato recentemente inaugurato un istituto primario per i bambini che hanno difficoltà a raggiungere ogni giorno in barca la cittadina di Gizo. A raccontare della scuola dedicata a “San Giovanni Bosco” che ha appena aperto le sue classi con oltre 200 studenti, dalla prima alla quinta elementare, è la rubrica “Viaggio in”.
Tra gli altri contenuti proposti dal numero di settembre, la rubrica “Intervista impossibile” presenta la figura di Santa Corona, vissuta nel II secolo d.C. ed oggi più che mai invocata in varie parti del mondo come santa protettrice nelle epidemie. Forse non tutti sanno che questa santa è conosciuta molto anche in Oriente e che una sua reliquia – insieme a quella di San Vittore – si trova nella basilica di Anzù (in provincia di Belluno), proprio nella chiesa dedicata a questi due antichissimi testimoni della fede.
I fumetti sono stavolta dedicati a Pauline Jaricot, laica che presto sarà beatificata e che ha fatto la storia della missione universale e delle Pontificie Opere Missionarie, fondando nel 1822 l’Associazione per la Propagazione della Fede, poi diventata opera “pontificia” un secolo dopo, per volontà di papa Pio XI.
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