«Mi riempie di sdegno sapere che l’insicurezza e la guerra sono alimentate da forze non solo esterne ma anche provenienti dall’interno che traggono interessi e vantaggi».
Queste le parole del papa che oggi pomeriggio ha incontrato a Kinshasa le vittime delle violenze dell’Est del Congo, esortandole a sentirsi “amate da Dio e dalla Chiesa”.
Il Santo Padre ha condannato senza mezzi termini tutti coloro – forze straniere ed entità interne – che traggono vantaggio dalla guerra e dalle risorse del Paese.
Si è rivolto direttamente ai carnefici del Kivu, chiedendo la conversione del cuore e «condannando violenze armate, massacri e stupri».
«Che scandalo e che ipocrisia!», ha detto.
Poi l’appello a quanti sfruttano le risorse minerarie, alimentando direttamente e indirettamente il conflitto armato.
«Rivolgo un appello vibrante a tutte le persone e a tutte le entità che tirano le fila della guerra nella RDC depredandola e flagellandola: prestate orecchi alla voce di Dio che vi chiama alla conversione: basta arricchirsi sulla pelle dei più deboli, basta arricchirsi con risorse e soldi sporchi di sangue!».
L’incontro di questo pomeriggio era forse il più atteso dell’intero viaggio apostolico, poiché il Papa incontrava una parte di popolazione dell’Est vittima di continui massacri e dimenticata dal resto del mondo, in una regione (il Kivu) dove non gli è stato possibile andare per motivi di sicurezza.
La visita proseguirà con il volo per Juba il 3 febbraio prossimo, fino al rientro in Italia programmato per il 5 febbraio.
Francesco nell’incontro con le vittime del conflitto si è rivolto a Dio dicendo:
«converti i cuori di chi compie crudeli atrocità e apri gli occhi a coloro che li chiudono e poi si girano dall’altra parte.
Il Padre che è nei cieli ci vuole tutti fratelli e sorelle in terra: vi chiedo perdono per la violenza dell’uomo sull’uomo: padre abbi pietà di noi».
«Figli e figlie del sud e nord Kivu, dell’Ituri io vi benedico”.
Poi un pensiero alle donne congolesi:
“Prego perchè la donna, ogni donna sia rispettata, protetta e valorizzata».
Il vero scandalo africano per Papa Francesco resta il fatto che
«la gente viene violentata e uccisa, mentre gli affari continuano a prosperare».