I missionari condannano con “veemenza” la violenza di Stato in Congo

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La Commissione Giustizia, Pace e Integrità del Creato della Cimi «condanna con veemenza il ricorso alla violenza per reprimere delle manifestazioni pacifiche (nella Repubblica Democratica del Congo ndr. ) cui partecipavano dei cittadini congolesi inermi che, in mano, non avevano che bibbie, corone di rosario, crocifissi e immagini sacre».

In un comunicato appena divulgato la Conferenza degli Istituti missionari in Italia (Cimi) così si esprime, manifestando tutta la propria «solidarietà alle famiglie delle vittime e alle comunità delle diverse confessioni religiose, che sotto l’impulso del Comitato Laico di Coordinamento (CLC), stanno lottando, a caro prezzo, per l’instaurazione della democrazia e il rispetto dei diritti alle libertà di opinione, di espressione e di manifestazione».

In apertura della nota i missionari scrivono: «La Repubblica Democratica del Congo sta attualmente attraversando una profonda crisi socio politica causata dalla non organizzazione delle elezioni presidenziali nel mese di novembre 2016, data che marcava la fine del secondo ed ultimo mandato, secondo le disposizioni della Costituzione, dell’attuale Presidente della Repubblica».

I missionari spiegano inoltre che «il Comitato Laico di Coordinamento, un gruppo di cristiani cattolici ufficialmente riconosciuto all’interno dell’Arcidiocesi di Kinshasa, ha organizzato, il 31 dicembre 2017 e il 21 gennaio 2018, due manifestazioni pacifiche con un duplice obiettivo:

– una dichiarazione pubblica, da parte del Presidente Joseph Kabila, in cui affermi di non ripresentarsi come candidato alle prossime elezioni presidenziali previste per il 23 dicembre 2018, in conformità con il calendario elettorale pubblicato dalla Commissione elettorale» e

la piena attuazione dell’«Accordo del 31 dicembre 2016, in particolare delle misure di rasserenamento del clima politico in esso previste (tra cui la liberazione dei prigionieri politici, il ritorno degli esiliati politici, il rispetto dei diritti alla libertà d’opinione, di espressione e di manifestazione)».

Le due manifestazioni sono state «abusivamente interdette dalle autorità amministrative competenti e brutalmente represse dalle forze dell’ordine che hanno fatto ricorso ad un uso sproporzionato della forza (gas lacrimogeni e spari ad altezza d’uomo), causando perdite di vite umane e arresti illegali di manifestanti innocenti», si legge.

Infine la Cimi «esorta la Comunità cristiana italiana ad accompagnare, in un atteggiamento di fraterna solidarietà, il popolo congolese nel suo tormentato cammino verso la democratizzazione del Paese, attraverso l’effettiva organizzazione di elezioni (presidenziali, legislative nazionali e legislative provinciali) veramente democratiche, trasparenti, credibili e pacifiche, entro la data già prevista».