Graglia (Università Milano): “no a frenesia di riarmo, non vedo concreta minaccia russa”

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“Non mi piace per niente questa frenesia di riarmo che non affronta assolutamente, in nessun modo, il problema politico.

Così come non mi piace per niente l’enfatizzazione del ruolo della Commissione Europea che, in questo contesto, svolge solo una funzione ancillare nei confronti del Consiglio.

È il Consiglio che deciderà la bontà o meno delle proposte della Commissione, prendendo le decisioni fondamentali in questo settore”.

A parlarne con Gianni Borsa, in una intervista pubblicata dal Sir che affronta principalmente il nodo Trump e l’Europa, è Piero Graglia, professore ordinario di Storia delle relazioni internazionali.

Graglia è presidente del Corso di laurea in Scienze internazionali e istituzioni europee dell’Università degli studi di Milano.

“Non credo vi sia un’imminente e concreta minaccia russa nei confronti dell’Unione europea – dice il docente- però non si può negare che vi sia un’ostilità latente della Russia nei confronti di ciò che viene definito, in maniera sprezzante, l’Occidente.

L’Europa deve quindi parlare con una voce sola e avere una minima capacità militare integrata

(anche a partire da una cooperazione rafforzata da parte di alcuni Stati dell’Unione più sensibili al problema e pronti a mettere in comune aspetti significativi della loro sovranità) semplicemente perché il contesto generale è mutato nel giro di poche settimane.

Non si tratta più di difendersi, come ai tempi della guerra fredda, da un grande nemico a est;

Si tratta anche di guardarsi da ex amici che puntano alla frammentazione e all’incapacità dell’Unione europea di parlare con una voce sola e di avere una posizione comune solida”.

L’intervista per intero è leggibile qui.