«Celebrare il mese missionario quest’anno ha un significato particolare che mi coinvolge in prima persona, soprattutto attraverso quello che è stato il dono della vita di zia Maria De Coppi, sorella della mia mamma».
Sono parole di suor Gabriella Bottani, missionaria e nipote della comboniana uccisa il 6 settembre scorso a Chipene, nel nord del Mozambico.
L’intervista è stata registrata durante il festival della missione a Milano.
Per Gabriella, anche lei comboniana e ideatrice della rete contro la tratta, Talita Kum, ricordare la zia e la «passione che aveva per il popolo mozambicano» è un dovere di testimonianza.
L’amore di suor Maria per l’Africa è cresciuto «grazie alla preghiera e all’incontro con Cristo – dice – che era anche l’incontro con quel popolo».
«Era un amore che si confondeva e abbracciava e che l’ha sostenuta in questi anni di missione.
Quando lei rientrava in Italia ci portava il sapore dell’Africa e del suo popolo e lo faceva con dolcezza e delicatezza. Con una positività che ci sconvolgeva».
Infine dice suor Gabriella: «questa è zia e il dono che lei ha portato: le è stato chiesto di sigillare il dono attraverso il martirio».