Giusi, fidei donum dall’Africa agli immigrati di Foggia

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Dalla Guinea Bissau a Foggia, che il Covid 19 ha trasformato in terra di missione, soprattutto per gli immigrati che hanno bisogno di accoglienza e sostegno. E’ questo il percorso di Giuseppina Di Girolamo, per tutti Giusi, «una donna che non fugge nei momenti difficili, né cerca situazioni confortevoli nei momenti duri e di grande difficoltà».

Così dom Josè Camnate Na Bissign, vescovo di Bissau, porgeva il ringraziamento, il «bem haja» del suo popolo a Giusi per i suoi nove anni di missione in Guinea Bissau dal 2008 al 2017.

Nel piccolo Paese africano la fidei donum di Foggia ricorda un patrimonio di relazioni «con la gente del posto e di comunione con tutte le persone che ho conosciuto. Mi sono sentita rinascere quando abbiamo aperto l’orfanotrofio.

E per anni ho dato tutta me stessa ai quei bambini che impazzivano quando vedevano il mio fuoristrada imboccare la stradina che portava all’orfanotrofio. Bambini che chiedevano solo attenzione e un po’ di amore». Missionaria a 360 gradi, Giusi, 65 anni, era partita da Foggia dopo un lungo lutto per la morte del marito, cercando di fare di quel grande dolore una spinta alla solidarietà, alla vita. E così, racconta «feci richiesta di andare come missionaria in Africa. Ed è stata proprio l’Africa a curare le mie ferite e a donarmi una seconda opportunità».

Tornata in Italia, la missione le ha dato ancora una nuova chance, questa volta nella sua terra: «Ho avuto bisogno di un po’ di tempo per riambientarmi, certamente mi ha aiutato il vescovo della mia città assegnandomi la gestione di tre Uffici diocesani (Migrantes, Centro Missionario e Caritas). L’attività che svolgevo per questi uffici mi ha fatto capire che il mio servizio come fidei donum non era finito con la missione in Africa ma continuava con la stessa passione e intensità, rendendomi utile alla Chiesa».

L’esperienza svolta in Guinea Bissau è stata preziosa quando ha iniziato a gestire una Casa di accoglienza presso Foggia per immigrati africani che erano confinati nei tanti ghetti del territorio pugliese.

Racconta Giusi che «Molti di questi ragazzi sono cattolici e sono seguiti da due parroci, uno nigeriano e l’altro guineano. Il responsabile della nostra casa di accoglienza è una persona stupenda. I ragazzi ospiti della casa lo chiamano papà, ha insegnato loro a pulire e tenere in ordine la casa. Sono molto ben educati.

Oggi quattro di loro hanno un contratto di lavoro, hanno preso in affitto una casa e sono indipendenti. Non hanno più bisogno di noi, camminano da soli». Molti altri però non trovano lavoro, come per tanti giovani della città di Foggia dove c’è un altissimo tasso di dispersione scolastica e ultimamente e una dilagante microcriminalità.

Tanta la gente che viene a chiedere aiuto presso gli uffici della Caritas». Soprattutto in questo tempo di paura e solitudine dovuto alla pandemia del Covid-19 che «sta portando molte famiglie a vivere la fame. Riceviamo tantissime richieste di aiuto e quello che fa più male è che molti di loro hanno bisogno di conforto e in questo periodo non possiamo che ascoltarli per telefono. In ufficio siamo in pochi e a volte non c’è il tempo per ascoltarli tutti per telefono, è questo che mi fa più male».

Nonostante questa terribile emergenza Giusi sottolinea che «la mia città non fa mancare la sua solidarietà, i foggiani sono persone di grande cuore e molto generosi. Tanti sono i benefattori che ci aiutano ad aiutare. Dal profondo del mio cuore nasce un ringraziamento al Signore che non smette di toccare il cuore di tanti uomini e donne di buona volontà. La missione è nel cuore di chi ama, e chi ama non volge mai lo sguardo dall’altra parte».

Giusi racconta con passione il suo impegno chele riempie la vita. E’ la missione a darle tutta questa forza, a fare in modo che non si scoraggi mai? La sua risposta non lascia dubbi: «La missione è la vita stessa, una vita che ci porta a interrogarci e a trasformare il nostro modo di vivere. E’ l’amore che riservi all’altro, all’attenzione posta all’ascolto e al grande desiderio che senti nascere dentro il tuo cuore: quello di essere di aiuto al prossimo, ecco è questa la missione»