«Non ci sono parole per descrivere quello che stiamo vivendo.
Intorno a noi è tutto distrutto, vediamo solo macerie, morte e tanta sofferenza.
Usciamo il minimo indispensabile dalla parrocchia per la paura dei bombardamenti.
Dentro è come un campo profughi, ci sono tanti anziani, dei feriti ed un centinaio di bambini, molti dei quali disabili».
A parlare è suor suor Nabila Saleh, direttrice della Rosary Sister’s School di Gaza, la più importante e prestigiosa di tutta la Striscia, danneggiata dai bombardamenti che hanno interessato il quartiere di Al-Zeytun.
Egiziana 45 anni, suor Nabila è nella Striscia di Gaza dal 2008, dopo aver vissuto alcuni anni nella casa generalizia della sua congregazione – le Suore del Santo Rosario di Gerusalemme -, a Bethanina. Quartiere a maggioranza araba della Città Santa.
L’intervista a suor Nabila è contenuta nel numero di Popoli e Missione in uscita per il mese di gennaio, a firma di Massimo Angeli.
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