Il vescovo di Manfredonia denuncia: "un campo di concentramento a cielo aperto"

Gaza: fosse comuni, bombardamenti sui bambini e crimini di guerra senza limiti

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Oramai Israele è fuori controllo. Il livello raggiunto dai crimini di guerra israeliani in Palestina e nello specifico sulla Striscia di Gaza è un unicum senza pari.

«Una fossa comune, e lì – sotto una terra che assomiglia molto a sabbia – 15 persone. Alcune con i polsi legati.

Tutte sepolte nelle loro divise da medici della Mezzaluna Rossa, paramedici, membri della protezione civile palestinese di Gaza».

Lo scrive, denunciando l’ennesima mattanza a Gaza, Paola Caridi, giornalista, storica ed esperta della questione palestinese.

«Andavano a recuperare, a Rafah, nel sud di Gaza, persone che avevano bisogno di aiuto, mentre le forze armate israeliane continuavano i bombardamenti indiscriminati sulla Striscia, dopo aver rotto e rinnegato l’accordo di cessate il fuoco», dice Caridi.

I fatti sono che la guerra unilaterale di Israele su Gaza (dopo l’interruzione del cessate-il-fuoco lo scorso 18 marzo da parte di Israele) prosegue senza limiti.

E oramai senza alcun rispetto per i civili e per i soccorritori, generando una serie di crimini di guerra e crimini contro l’umanità che di per sè costituiscono reati perseguibili dai Tribunali internazionali.

«Sette giorni fa, mentre le forze israeliane avanzavano su Rafah, 10 soccorritori della Mezza Luna Rossa palestinese e sei della Protezione civile sono stati inviati a raccogliere i feriti.

Tutte e cinque le ambulanze e un camion dei pompieri sono stati colpiti, insieme a un veicolo delle Nazioni Unite arrivato più tardi. Il contatto è stato perso con tutti». Denuncia Ocha.

Tra coloro che all’interno della Chiesa italiana denunciano i crimini di Israele c’è senza dubbio il vescovo di Manfredonia, Franco Moscone.

«Dal 1947, la Striscia di Gaza e la Palestina sono un campo di concentramento a cielo aperto.

Dal 7 ottobre 2023, si sono trasformate in un campo di sterminio nel silenzio del mondo e dell’Europa», ha dichiarato Moscone, sottolineando l’inerzia della comunità internazionale di fronte al conflitto in Medio Oriente.

 «Ciò che mi colpisce profondamente è che dietro questo campo di concentramento ci sia quel popolo che, fino alla fine della Seconda guerra mondiale, ha subito sulla propria pelle l’orrore di tali atrocità».

Il ministero della Salute di Gaza riferisce che gli ospedali hanno ricevuto almeno 42 corpi e curato 183 feriti nelle ultime 24 ore.

Il bilancio dei morti continua a crescere mentre i raid di Israele si intensificano: dal 18 marzo ad oggi l’IDF ha ucciso oltre mille palestinesi, molti dei quali sono bambini.