Forum Missionario: il saluto di papa Francesco e l’introduzione di mons. Beschi

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L’appuntamento principe che la Chiesa italiana si è dato per questo Mese Missionario Straordinario ha preso il via nel pomeriggio di oggi – lunedì 28 ottobre – alla Fraterna Domus di Sacrofano con una platea gremita di partecipanti.

Al Forum missionario nazionale dal titolo “La missione fa la Chiesa: battezzati e inviati per la vita del mondo”, organizzato dalla Fondazione Missio, sono arrivati 300 rappresentanti delle diverse diocesi: vescovi incaricati delle Commissioni missionarie regionali, direttori dei Centri diocesani con le loro équipe, rappresentanti degli Istituti missionari e religiosi, sacerdoti e laici fidei donum rientrati, alcuni tra i Volontari internazionali.

Tutti sono stati ringraziati da monsignor Francesco Beschi, presidente di Missio e della Commissione episcopale per l’evangelizzazione dei popoli e la cooperazione tra le Chiese, che ha introdotto i lavori: «A nome di tutti i vescovi italiani voglio portarvi un saluto che si trasforma in un sentimento di gratitudine per quello che fate per la missione: per alcuni è un tesoro accumulato negli anni, per altri è un germoglio che sta crescendo». Ed ha proseguito: «In questi mesi ho avuto la possibilità di verificare che molte diocesi hanno preso sul serio l’invito del Santo Padre con iniziative che si prolungano ben oltre il Mese straordinario».

E da papa Francesco sono arrivate parole speciali scritte proprio in occasione del Forum e inviate a don Giuseppe Pizzoli, direttore della Fondazione Missio, che le ha condivise con tutti i presenti:

«Il Santo Padre rivolge ai partecipanti il suo beneagurante saluto e auspica che dall’importante evento scaturisca una più piena consapevolezza e una più viva docilità alla forza dello Spirito Santo, perché tutta l’azione della Chiesa ed ogni iniziativa pastorale sia vissuta in una dimensione missionaria di testimonianza e di annuncio, radicata e rinnovata dalla scoperta del Battesimo, quale dono di grazia che invita ogni fedele a prendere coscienza della dignità sacerdotale, profetica e regale della vita in Cristo».