Etiopia: avvio negoziato di pace il 24 ottobre in Sudafrica, domani rally ad Addis Abeba

Indetta dal governo una manifestazione a sostegno del premier Aby Ahmed per il 22 ottobre

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Sono giorni molto delicati, questi, per l’Etiopia. Sono le ore che precedono l’avvio dell’auspicato processo di pace tra il governo di Addis Abeba e il Tplf del Tigray, regione separatista al centro di una guerra spietata che si protrae oramai da due anni.

L’Unione Africana, mediatrice del negoziato assieme al Sudafrica, ha fissato per il 24 ottobre prossimo la data di inizio dei colloqui tra i contendenti proprio nel Paese di Mandela.

Entrambi hanno assicurato di volere negoziare, ma i ribelli del Tplf non hanno ancora confermato la loro presenza al tavolo, sebbene abbiano diffuso giorni fa un comunicato che solleva l’urgenza di mettere «fine alle ostilità».

I rappresentanti del Tigray parlano di conflitto «al quale sono stati costretti a prendere parte per salvarsi dallo sterminio». La versione dei separatisti resta, dunque, quella della legittima difesa.

Il governo di Addis Abeba guidato da Aby Ahmed presenta una narrazione dei fatti completamente divergente e per domani, 22 ottobre, invita il popolo etiope a scendere in piazza a suo sostegno.

Con la manifestazione organizzata da associazioni professionali, civiche e partiti politici, si vuole dire no alle «interferenze esterne dell’Occidente».

L’obiettivo, come si legge in una nota, è quello di «informare correttamente la comunità internazionale dell’attuale situazione etiopica e garantire il fatto che il popolo è a fianco del governo di Addis Abeba, il quale cerca di assicurare la sovranità ed integrità territoriale del Paese».

L’urgenza di far tacere le armi è stata sollevata sia dal Segretario Generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, che ha parlato di «spirale di violenza fuori controllo», che dall’Alto Rappresentante dell’Unione europea per gli affari esteri, Josep Borrell.

Il 17 ottobre scorso Borrell ha diramato un comunicato dove dice:

«solo i colloqui di pace possono condurre a una risoluzione sostenibile del conflitto e a un percorso credibile che garantisca la stabilità, l’integrità territoriale e la prosperità dell’Etiopia.

La mediazione guidata dall‘UA offre la prospettiva di realizzare il solido processo politico che il governo federale etiope e il TPLF hanno chiesto pubblicamente e ripetutamente».

E ancora Borrell:

«l’Ue deplora la drammatica escalation di violenza e il costo irreparabile di vite umane» e invita a «rispettare il diritto umanitario internazionale e i diritti umani che non sono una opzione, ma un obbligo per tutti». (qui il comunicato)