«Non cadiamo nel panico sterile che fa il gioco dei violenti dando credito a qualsiasi immagine allarmistica condivisa sui social network».
Di fronte all’ondata di violenza che sta travolgendo l’Ecuador, il Consiglio presidenziale della Conferenza episcopale ecuadoriana (Cee) fa appello all’unità, alla pace e alla fraternità, come riporta l’agenzia stampa Sir.
La violenza criminale è cresciuta molto in questi anni in Ecuador, in seguito al narcotraffico e alle bande di criminalità organizzata.
La situazione critica nel Paese andino ha portato il presidente Daniel Noboa a decretare inizialmente lo stato di emergenza, in seguito a diverse rivolte in diverse carceri del Paese, scrive Bruno Desidera.
Il messaggio dei vescovi intitolato “La violenza non prevarrà”, invita a non cadere «nell’ingenuità di arrendersi, credendo che questa lotta sia solo per coloro che ci governano».
Nel rifiutare la violenza «da qualsiasi parte provenga» e la Cee chiede di rifiutare «qualsiasi attività in contrasto con la legge, a qualsiasi livello della società e dello Stato, deve essere considerata un tradimento della patria, dei valori più sacri della nostra identità ecuadoriana e di Dio, che sarà il giudice delle nostre vite».
Dicono i vescovi: «siamo un Paese di fede. Fin da bambini abbiamo imparato che siamo tutti fratelli, chiamando Dio nostro Padre».
(Foto di Kelly : https://www.pexels.com/it-it/foto/strada-asfaltata-tra-edifici-2873419/)