Don Pizzoli: “Missionari uccisi nel 2021 per fedeltà al Vangelo e testimonianza”

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I missionari uccisi nel corso del 2021 sono ‘testimoni’ del Vangelo e dunque martiri, ossia “persone che hanno assunto la fede cristiana come impegno di vita e di testimonianza”.

A dirlo è don Giuseppe Pizzoli, direttore della Fondazione Missio, commentando il dossier di Fides sui missionari uccisi nell’anno quasi concluso.

“Al termine dell’anno civile, come consuetudine, l’Agenzia Fides ha pubblicato il dossier riguardante i missionari uccisi durante l’anno 2021″, scrive il sacerdote.

“Anche quest’anno è lunga la lista dei nomi, sono 22, tra sacerdoti, religiosi, religiose e laici.

Colpisce anche il numero dei laici: ben sei, che corrisponde a circa il 30%, segno e testimonianza che la vocazione missionaria è di tutti i battezzati”.

Il direttore della Fondazione Missio spiega:

“giustamente il dossier chiarisce che non possiamo dare il titolo di martiri a questi uomini e donne di Dio che hanno perso la vita nello svolgimento di attività pastorali in situazioni di gravi tensioni sociali e di violenza quotidiana, perché la Chiesa riserva tale titolo a coloro che sono stati uccisi esplicitamente ‘in odio alla fede’.

Però, prosegue don Pizzoli, “le comunità cristiane, senza canonizzarli li riconoscono comunque come ‘martiri’ nel senso più specifico di ‘testimoni’: persone che hanno assunto la fede cristiana come impegno di vita e di testimonianza; persone che vivono costantemente in situazioni di pericolo ma, in forza della loro fede e della loro coerenza di servizio al Vangelo, non si sono tirate indietro.

È questa fedeltà e questo coraggio che vogliamo mettere in evidenza con il termine “missionari martiri”: persone che, in nome del vangelo e della carità, hanno messo in gioco la loro vita e non si sono tirate indietro anche quando la loro stessa vita era in pericolo!

Nella lista del dossier dell’agenzia Fides, dice don Pizzoli,

“vogliamo mettere in evidenza un nome che ci tocca particolarmente da vicino: quello di Nadia de Munari, la missionaria laica cinquantenne di Vicenza, da tanti anni in Perù attraverso l’organizzazione ‘Operazione Mato Grosso’, uccisa in aprile scorso, durante una rapina nella notte, nella casa famiglia dove viveva e operava.

In unione alla diocesi di Vicenza e ai familiari, ricordiamo la sua bella testimonianza di fedeltà e servizio generoso.

“In memoria di questi ‘testimoni della fede e della fedeltà’ – conclude don Pizzoli – la fondazione Missio, in particolare la sezione Missio Giovani, promuove ogni anno la “Giornata dei Missionari Martiri”: giornata di preghiera e digiuno, durante il tempo della quaresima, in occasione dell’anniversario del martirio di S. Oscar Romero, il 24 marzo”.

Il materiale di animazione per questa giornata è già disponibile sul sito della Fondazione Missio.