Don Gambelli dalla missione in Ciad ad arcivescovo: “le comunità di base africane insegnano”

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Don Gherardo Gambelli, fidei donum in Ciad, è stato appena nominato dal Papa nuovo arcivescovo di  Firenze. Dopo la rinuncia al governo pastorale presentata dal cardinal Giuseppe Betori. Di seguito pubblichiamo un articolo uscito su Popoli e Missione di dicembre 2023, dove si racconta dell’attività missionaria di don Gambelli

«L’evangelizzazione in Ciad, iniziata nel 1929 con i Gesuiti, non ha ancora compiuto il centenario», dice il sacerdote che, rientrato a settembre 2023 a Firenze, guida la parrocchia della Madonna della tosse, è cappellano nel carcere di Sollicciano e direttore spirituale del Seminario interdiocesano.

Dopo quasi 12 anni, don Gherardo Gambelli, fidei donum della diocesi di Firenze, è tornato In Italia da una delle Chiese più giovani dell’Africa, quella del Ciad.

Classe 1969, è partito per la prima volta nel 2001, chiamato ad insegnare, come professore invitato, nel Seminario nazionale che non aveva un numero sufficiente di formatori.

«Piano piano, stando lì per alcuni periodi, ho iniziato anche ad appassionarmi alla realtà pastorale».

Poi, nel 2011, dopo il servizio da parroco, «la possibilità di partire come fidei donum e di impegnarmi a tempo pieno e in modo continuativo»: sette anni nella capitale, nella diocesi di N’Djamena, e quattro presso il vicariato apostolico di Mongo, ai confini con il Sudan.

«Una sfida, in questa diocesi, nata appena 20 anni fa ad Est del Ciad, è stato l’accompagnamento delle comunità cristiane presenti».

Per don Gherardo, infatti, in un territorio che conta più del 95% di musulmani, la Chiesa di Mongo è certamente «un esempio di buon vicinato e di collaborazione».

Ne sono la prova le “banche dei cereali”, cooperative agricole create per combattere il fenomeno della speculazione e dell’usura, nelle quali si realizza «il dialogo delle opere, cioè quel tipo di relazioni vissute per cose concrete, in cui si impara a conoscersi e a rispettarsi, a cogliere gli aspetti positivi».

È la lezione che si è portato in Italia, insieme alla «vitalità e alla gioia delle comunità di base e dei gruppi giovanili che ogni giorno riempivano la chiesa, e alla grande accoglienza e sensibilità della gente, in particolare delle donne».

È partito inizialmente come professore, don Gherardo, ma del Ciad e della missione è stato soprattutto un allievo.