Brasile: in carcere padre Josè, l’attivista dei sem terra

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In Brasile è in corso una «criminalizzazione dei difensori dei diritti umani» e della leadership popolare che lotta per la riforma agraria. L’ultima delle prove è l’arresto del sacerdote-attivista, padre Josè Amaro Lopes de Sousa.

A denunciarlo sono i coordinatori della  Commissione Pastorale della Terra (CPT) nella regione di Parà, che parlano di «tentativo di indebolire» tutta l’azione della Chiesa in difesa dei sem terra.

L’attivista colpito (e per ora affondato) non è stato scelto a caso: padre Josè Amaro è l’erede diretto della battaglia per la terra di suor Dorothy Stang, assassinata nel 2005.

Il sacerdote è stato arrestato lo scorso 27 marzo e attualmente si trova dietro le sbarre per reati che non ha commesso: la sua azione era così efficace all’interno della Commissione Pastorale, che il sistema dei privilegi e della casta dei proprietari terrieri in Brasile non lo tollerava e ha trovato il modo per incastrarlo a livello giuridico, dicono i coordinatori della CPT.

«Queste accuse sono calunnie», insiste Paulo Joanil da Silva che lavora con il sacerdote- attivista e sa bene quanto le prove che lo hanno condotto in carcere siano false e «viziate», basate su dichiarazioni mendaci deposte dai fazendeiros (latifondisti) stessi.

Padre Amaro è accusato di estorsione, offesa al pudore, esproprio e addirittura di riciclaggio di denaro sporco. Ma la verità è che nel 2005, quando la missionaria Doroty Stang venne assassinata a 73 anni, per mano di due latifondisti, condannati poi a 30 anni di carcere, lui ne ha raccolto il testimone e da allora la sua azione è incessante a favore dei braccianti, per l’ottenimento di una riforma agraria in Brasile che conceda ai sem terra la proprietà di ciò che coltivano.

L’avvocato della CPT ha dichiarato che i fazendeiros della regione sono «nemici del lavoro della Commissione pastorale per la terra e di padre Amaro, poiché si contendono appezzamenti di terra di proprietà statale».

La strategia dei ricchi e potenti, difesi dai gangli della politica, è chiara: gettar fango sui difensori dei diritti umani per indebolire tutta l’azione della Chiesa e degli attivisti laici, in modo che la loro attività perda credibilità e mordente.

foto tratta da Revista forum