Il premio della Giuria internazionale di Cinelà, Festival di Cinema africano e oltre va a Photograph di Al Mohannad Kalthoum.

‘Ativio, Les Morceaux De Bois’ e la magia della spiritualità africana nel Togo

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A metà tra il racconto iniziatico, il documentario e la fiaba (sulla realizzazione dei desideri), Ativio, di Juliette Boucheny, è un piccolo film magico che incoraggia al rispetto della natura e delle tradizioni ancestrali. 

Delicato e intimo, corale e individuale al tempo stesso (Guénolé sogna di suonare il pianoforte, ma è aiutato dalla comunità intera e dagli antenati), il cortometraggio è uno spaccato di vita quotidiana africana permeato di spiritualità e cosmogonia.

Si svolge a Agotimé Adamé, un villaggio a due ore a nord di Lomé, in Togo, protagonista un ragazzo di 12 anni che ama la musica.

Protagonista però è anche sua nonna, Eterna, simbolo di tradizione e fortezza.

Guidato dalla sorella Prudence ma anche dagli Spiriti della natura, Guénolé riuscirà a raggiungere il suo obiettivo.

Presentato all’Africa Short del Cinelà, Festival di cinema africano (dal 22 al 29 giugno a Verona), Ativio ha ricevuto una menzione speciale da parte della Giuria internazionale.  

«La regista ha saputo emozionarci con la storia del suo protagonista che ci ha toccato e commosso moltissimo», ha scritto la Giuria nelle sue motivazioni.

«Quando la storia è forte, l‘aspetto tecnico non esiste e lascia spazio a quello emotivo».

«La regista – hanno aggiunto i giurati – è riuscita in questa impresa attraverso il racconto e la sobrietà della sua messa in scena. Ci è piaciuto molto il rapporto con la natura, il lato spirituale, la musica, la recitazione».

Africa short ha proposto una selezione di 20 cortometraggi di fiction scelti tra le migliori produzioni degli ultimi tre anni e realizzati da giovani registi, molti dei quali al loro esordio cinematografico.

Juliette Boucheny, sceneggiatrice, regista e attrice che vive tra Francia e Togo, era presente alle serate del festival e parlando del suo corto ha spiegato: 

 «Ogni attore di questo film è un membro delle famiglie che mi hanno realmente accolto per 12 anni e a più riprese nei villaggi del Togo.

Abbiamo realizzato questo film insieme, mano nella mano come se fosse un documentario: i genitori dei due bambini che recitano, sono realmente una coppia nella vita, e il figlio grande è il loro, ed è lui che voleva imparare a suonare il pianoforte».

A far fa fil rouge in Ativio, «la leggenda della dea dell’acqua che offriva pietre a persone che avevano desiderio profondo di guidarle», spiega Boucheny.

Il Premio della Giuria internazionale al miglior Cortometraggio è andato a PHOTOGRAPH del siriano Al Mohannad Kalthoum.

«Per la sceneggiatura e la storia dei due orfani protagonisti le cui vicende hanno una risonanza con l’attuale atrocità del conflitto in Palestina e raccontano i danni della guerra sui bambini e lo sfruttamento della povertà da parte di persone opportuniste».