«Con questa Campagna noi non vogliamo criticare il nostro paese ma sostenerlo. Vogliamo rafforzare la Cooperazione allo sviluppo affinchè sia in grado di svolgere appieno il ruolo che le spetta in politica estera».
E’ la premessa con la quale Ivana Borsotto, presidente della Focsiv, ha aperto stamani la Campagna nazionale 070, che chiede all’Italia di destinare lo 0,70% del Prodotto nazionale lordo alla Cooperazione internazionale.
L’iniziativa è promossa da Focsiv, Aoi, Cini e Link 2007, con il patrocinio di Missio, Asvis, Caritas italiana, Forum nazionale del Terzo settore.
Monsignor Giuseppe Satriano, presidente di Missio, nel suo intervento ha invitato a «rilanciare la scommessa e la sfida» della Cooperazione, «in quanto elemento che rientra nella cultura della cura» e dell’attenzione all’altro. Con una premessa però.
«Non abbiamo un bel passato sul tema della Cooperazione internazionale – ha detto monsignor Satriano – : quello che io ho notato è che spesso la Cooperazione veniva fatta ad immagine e somiglianza del donatore, poco attenta alle esigenze del destinatario».
Secondo il Presidente di Missio «dobbiamo imparare a liberarci da questa forma di Cooperazione che non è stata esemplare e non ha aiutato» negli anni passati. Nonostante gli esordi promettenti.
«Come data di riferimento abbiamo il 24 ottobre 1970», ha detto ancora Borsotto.
Ossia la firma da parte dell’Italia della risoluzione Onu che impegnava i Paesi ‘ricchi’ a dedicare lo 0,70% del Pnl ai Paesi in via di Sviluppo. Questa cifra si è poi man mano assottigliata.
«Nel 2017 c’è stata poi una battuta d’arresto – ha spiegato – si è arrivati allo 0,22% del Pil. Mentre la Germani aveva superato lo 0,70%».
Da questa impasse il nostro Paese deve uscire, hanno detto i relatori. Come?
L’ex premier Romano Prodi, già presidente della Commissione Europea, ha argomentato che non basta rivolgersi al governo, bisogna promuovere «una presa di coscienza collettiva», per portare a segno dei risultati concreti collegati a questa iniziativa.
Poichè, ha detto Prodi, «in politica gli interessi forti e specifici prevalgono sempre su quello generale», non ci sarà mai un’attenzione utile all’Aiuto pubblico allo sviluppo, se questa battaglia non «la si porterà in parlamento prima che al governo».
Massimo Pallottino, esperto di economia di sviluppo e cooperazione per Caritas italiana ha evidenziato come la Cooperazione sia «una delle vie maestre per costruire “un noi più grande” di cui fa parte veramente tutta la famiglia umana.
Noi viviamo in un mondo in cui ci sono sfide globali e interconnesse, quella climatica ad esempio, frutto di scelte precise della politica e dell’economia».
Secondo Pallottino: «la pace vera e positiva, che si raggiunge anche tramite la Cooperazione, è la nostra stella polare: questo non è un esercizio di utopia ma concreto».