L’insicurezza e la precarietà di vita di Cabo Delgado, nell’estremo Nord del Mozambico, si estendono anche alla regione di Nacala, nella diocesi di Nampula più a Sud.
E’ qui, precisamente a Chipene, che stanotte quattro suore comboniane e i missionari fidei donum della diocesi di Concordia-Pordenone, hanno subito un attacco terroristico.
Durante l’aggressione è stata uccisa suor Maria De Coppi, 83 anni, originaria di Santa Lucia di Piave, in Veneto.
La conferma è giunta nel corso della mattinata da suor Enza Carini, segretaria generale delle Comboniane:
«sono entrati nella casa delle suore missionarie Comboniane – scrive in un comunicato – hanno ucciso una sorella, suor Maria De Coppi, italiana, distrutto e incendiato la chiesa, la casa delle Sorelle, l’ospedale e le macchine della missione».
Le altre due sorelle della comunità, suor Eleonora Reboldi, italiana e suor Angeles Lopez Hernandez, spagnola, sono riuscite a scappare e a nascondersi nella foresta, insieme ad un gruppo di giovani ragazze.
«Esprimo la convinzione che una vita offerta totalmente in dono, fino alla morte, com’è stata quella di suor Maria, potrà certamente essere seme fecondo di vita, di speranza e di amore», scrive in una nota il vescovo di Vittorio Veneto, don Corrado Pizziolo.
Il Nord del Mozambico da almeno 5 anni (i primi gruppi sono stati avvistati nel 2017) è infestato di gruppi armati “ribelli” che sfuggono al controllo dell’esercito e si sono installati nella baia di Pemba sull’Oceano Indiano, ricca di giacimenti di gas.
«Il fatto che si siano spinti così a Sud e siano entrati in un territorio che finora era off limits, è molto preoccupante», commenta Alex Zappalà, direttore del Centro Missionario di Concordia Pordenone, che per primo in tarda mattinata è riuscito a parlare con i due sacerdoti sfuggiti all’attacco.
«Don Lorenzo Barro e don Loris Vignandel sono vivi, ringraziamo Dio!», aveva scritto Zappalà.
«I ribelli hanno assaltato la missione – ci spiega al telefono Zappalà – ma i due fidei donum si sono salvati chiudendosi in una stanza durante l’attacco.
Ci avevano inviato dei messaggi in chat, durante la notte, dicendo che la missione era sotto attacco e temevamo il peggio, anche perchè non riuscivamo più a contattarli».
Il fatto in sè indica un aggravarsi delle condizioni di sicurezza in tutto il Mozambico:
«ho una sola certezza: che è una tragedia – commenta con noi al telefono suor Rita Zaninelli, comboniana a Nampula città – anche perchè questo è uno schiaffo alla celebrazione dei trenta anni degli accordi di pace che il cardinal Zuppi ha celebrato a Maputo».
Le comboniane fanno sapere che al momento a Chipene «sono rimaste solo due sorelle; stiamo cercando di farle evacuare quanto prima, attraverso l’aiuto dei Missionari Comboniani e dell’Unità di Crisi della Farnesina».