Una chiesa è stata attaccato da un non meglio precisato gruppo jihadista in Burkina Faso. Sei persone hanno perso la vita nel raid avvenuto ieri, domenica, a Silgadji, circa 60 chilometri da Djibo, capoluogo della provincia di Soum, nel nord dello Paese. Il pastore Pierre Ouedraogo è stato colpito mentre presiedeva il culto domenicale. Oltre a lui, sono stati uccisi due suoi figli e tre fedeli. Gli assalitori sarebbero giunti sul luogo dell’agguato a bordo di moto e sarebbero poi fuggiti verso la frontiera con il Mali. Nel momento in cui scriviamo, l’azione terroristica non è stata rivendicata. Sempre nel Burkina Faso, lo scorso 5 aprile in un villaggio della diocesi di Dori, durante la Via Crucis, alcuni uomini armati erano entrati nella chiesa cattolica e dopo aver separato gli uomini da donne e bambini, hanno ucciso quattro fedeli che avevano tentato la fuga. Prima di andarsene i banditi hanno saccheggiato il villaggio. Secondo l’agenzia delle Nazioni Unite per il coordinamento degli affari umanitari (Ocha), in Burkina Faso quasi 136mila persone hanno dovuto lasciare le loro case, più della metà delle quali dall’inizio del 2019, mentre circa 11mila sono fuggite nel vicino Mali. Da rilevare che il Burkina Faso, come il confinante Mali, è teatro di violenze periodiche fra pastori fulani, a maggioranza musulmana, e agricoltori dogon, che accusano i primi di avere legami con le milizie jihadiste.