Cari amici di MISSIO, abbiamo ricevuto come redazione di Popoli e Missione questa mail indirizzata al nostro direttore che volentieri condividiamo in vista del 24 marzo, memoria dei Missionari Martiri.
Ieri sono andato a Beni, a 55 km da Butembo (Repubblica Democratica del Congo), per la seconda volta, inviato dal nostro vescovo, monsignor Sikuli, per iniziare a preparare, con il clero locale, la giornata di preghiera e di digiuno per i martiri missionari il prossimo 24 marzo che, essendo di domenica, anticiperemo al 22 marzo. Proprio lì, a Beni, il giorno prima, erano state massacrate ancora 12 persone. Il vescovo ha espresso il desiderio che questa giornata sia celebrata in una delle parrocchie della città di Beni che ha visto, nel suo territorio, dall’ottobre del 2014 ad oggi un numero indicibile di persone massacrate.
La parrocchia di San Gustavo contrada Beni-Paida, prima cattedrale della Diocesi di Butembo-Beni, dove ieri si è svolta la riunione, è completamente deserta perché tutta la popolazione si è spostata altrove per l’insicurezza e i continui massacri. Sono rimasti in parrocchia i due sacerdoti come testimoni alla loro fedeltà e ogni giorno celebrano Messa con una quindicina di fedeli che vengono dai luoghi dove si sono rifugiati, mentre la domenica ne ritornano duecento circa.
Prima si celebravano quattro Messe la domenica, adesso solo una. Dei 5 settori seguiti pastoralmente ne rimane solo uno dove a turno i sacerdoti si recano per la messa domenicale. Detto questo, nel nostro incontro con il clero in preparazione alla giornata di preghiera e di digiuno per i martiri missionari, l’idea per continuare a «rompere il vergognoso silenzio sui fatti di Beni che non erano mai arrivati al mio orecchio», come Papa Francesco ebbe a dire il 15 agosto del 2016, è di costruire, come memoriale, una grande croce in cemento armato con ai piedi una base dove scrivere tutti i luoghi dei diversi massacri e il numero delle persone massacrate, interrando in delle bottiglie i loro nomi. Mentre in ogni luogo dei massacri erigere una stazione della Via Crucis.
Per noi questo progetto è un segno per continuare a rompere il vergognoso silenzio e ricordare le vittime di una guerra dimenticata. Se potete aiutarci, ve ne saremmo grati.
Con amicizia,
Padre Gaspare MCCJ
Chi intendesse inviare un contributo, precisando la causale per “Una Croce per Beni” può inviarlo:
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Causale: Altro
Note aggiuntive: Una Croce per Beni