Mentre nel mondo si combattono guerre di ogni natura, uomini e donne di buona volontà, nascosti nella quotidianità dei loro gesti, lavorano per la pace.
Una vocazione alla ricostruzione di quanto è crollato sotto l’onda dei conflitti sia sul territorio, nella società sia nell’animo delle persone.
Il primo numero di Popoli e Missione del 2022 dedica la copertina e il dossier centrale a quanti hanno scelto di essere “Artigiani di pace”, rimboccandosi le maniche, facendo della loro vita una testimonianza di fede e di speranza per gli altri.
Il mese di gennaio è dedicato alla pace, un impegno che ci lascia intravedere il volto giovane e fresco della missione, quell’andare alle genti che, come scrive il direttore Gianni Borsa nell’editoriale di apertura «da secoli percorre le vie del mondo, seminando messaggi e gesti di speranza.
Una missione che richiede l’attenzione di ogni credente e della Chiesa tutta: perché necessita di vocazioni, di preghiera e di sostegno materiale. Ognuno può essere missionario, nessuno è escluso da questa gioia, da questa chiamata».
Ma chi e dove sono quegli “operai della pace al lavoro” a cui è dedicato il dossier?
Sono coloro che educano a nuovi stili di vita, al rispetto di altre culture, all’accoglienza e alla solidarietà; sono imprenditori che non guardano solo al proprio profitto;
sono volontari che soccorrono migranti che rischiano la vita in mare o lungo le rotte di terra; sono i missionari nelle zone più devastate del pianeta che restano fedeli al Vangelo anche dove i cristiani sono piccole minoranze a rischio, come suor Arcangela Orsetti che cura i malati nell’ospedale di Aleppo in Siria e trasforma i resti degli ordigni bellici in simboli religiosi e rosari.
Una idea di “riciclaggio” che vede i coniugi Massimo e Serena Moriconi, cooperanti in Laos, costruire bijoux artigianali da bombe inesplose recuperate da operazioni di sminamento del suolo.
L’attualità di questo numero apre con gli effetti del climate change in Africa, il continente più esposto alle catastrofi ambientali.
In Madagascar, Mozambico, Congo, siccità, alluvioni e cicloni devastano intere regioni producendo carestie e instabilità politica.
Ma dopo la XXVI Conferenza sul clima di Glasgow, appare ancora più chiaro l’isolamento in cui si trova l’Africa.
Dal Cile un reportage su uno dei popoli più antichi dell’America latina, i Mapuche, impegnati da secoli a difendere il diritto di restare nelle terre dei loro avi.
Oggi I movimenti contro l’occupazione dei territori indigeni ha attivisti e rappresentanti politici come Elisa Loncòn, presidente dell’’Assemblea Costituente che sta lavorando alla definizione del Cile come Stato plurinazionale e rispettoso dei diritti dei popoli originari.
Per l’Asia, un focus sulla situazione di Taiwan, l’isola che non rinuncia alla sua indipendenza da Pechino, continuando a determinare incertezze nel delicato equilibrio tra Cina e Usa nella regione del Sud Pacifico. Le industrie di Taipei producono infatti la maggior parte dei microchip usati dalle tecnologie avanzate in tutto il mondo e la ricchezza dell’isola ne fa una potenza industriale di enorme peso strategico.
Il tema del reclutamento dei giovani nel jihad è al centro di un servizio che affronta la situazione in Paesi caldi come Mali, Uganda e Repubblica Centrafricana.
I missionari raccontano della povertà estrema e della mancanza di prospettive in cui vivono molti ragazzi e come questo sia più determinante dell’indottrinamento religioso.
Un reportage fotografico da Beirut, capitale di uno Stato in default, racconta le condizioni di vita attuali nel Libano invaso di profughi siriani e incapace di rialzarsi dalle sue ferite.
Anche qui sono presenti associazioni di volontariato e Ong legate al mondo cattolico, una rete mondiale che rappresenta una risorsa di fronte ai drammi dell’umanità.
Lo testimoniano le vite di Hélène Augusta Ehret, presidente di Missione Calcutta e Prisca Mwaitebele di Ibo Italia, vincitrici dei Premi Focsiv rispettivamente di Volontario dell’Anno e di Volontario dal Sud.
Popoli e Missione ne racconta le loro vite esemplari, ricche di scelte coraggiose e di persone che, grazie a queste donne, hanno visto cambiare la loro vita.