Secondo l’International Energy Agency – l’Agenzia Internazionale dell’Energia – sarebbero due miliardi e 300 milioni le persone in 128 Paesi del mondo, che respirano fumi pericolosi per la salute durante la cottura del cibo.
Per quattro africani su cinque il cibo quotidiano viene cotto su stufe tradizionali a fiamma libera, utilizzando combustibili inquinanti. Dunque, anche solo cucinando c’è il rischio di ammalarsi.
Questo modo di preparare da mangiare in ambienti poco sicuri, condizionati dalla povertà, soltanto in Africa è causa ogni anno della morte prematura di circa mezzo milione di persone (in tutto il mondo sono 3,7 milioni), in prevalenza donne e bambini.
Sono numeri davvero troppo elevati!
Il problema si collega direttamente ad altri elementi critici: la discriminazione di genere tra uomini e donne, le fonti energetiche inquinanti, la deforestazione e i cambiamenti climatici.
In realtà l’obiettivo numero sette tra quelli del Millennio messi a punto dalle Nazioni Unite, prevede che tutti abbiano accesso a fonti di energia economiche, sicure, e sostenibili.
Ma quanto è lontano? Superare i rischi per la salute, migliorando il modo in cui si prepara da mangiare nei Paesi poveri, è un obiettivo di civiltà per tutti!