E’ il secondo giorno di pesanti bombardamenti in Siria, dopo che il regime siriano, sostenuto da Russia, Turchia e Iran, ha intensificato gli attacchi militari su Idlib per decimare la resistenza dei ribelli nella provincia nord-settentrionale del Paese.
Questa è una zona densamente popolata che da ieri sta subendo un attacco multiplo, tramite bombardamenti aerei e bombe sganciate dagli elicotteri, sia su Idlib che su Hama.
In particolare la Turchia ha inviato ulteriori truppe nella zona per dar man forte all’esercito siriano.
Il vertice a tre (presenti Putin, Erdogan e Rouhani) di venerdì scorso a Teheran è servito in sostanza a dar via libera ad una escalation militare che in teoria dovrebbe contribuire a sconfiggere definitivamente le formazioni ribelli ancora asserragliate nell’ultima roccaforte ostile ad Assad, ma che di fatto sta mietendo vittime tra i civili.
Il sito di Al Jazeera, citando una fonte degli Elmetti Bianchi, riferisce che due bambini sono stati uccisi nel villaggio di Habeit nel sud di Idlib, durante un attacco perpetrato con le cosiddette “bombe a barile”, o barrel bombs.
Papa Francesco durante l’Angelus il due settembre scorso, si era rivolto alla comunità internazionale e a tutti gli attori coinvolti nella guerra, invitandoli a servirsi degli strumenti diplomatici e ad usare il negoziato per scongiurare una catastrofe umanitaria.
Il conflitto siriano in otto anni ha visto oltre mezzo milione di morti siriani e 11 milioni di sfollati interni e rifugiati tra Libano, Giordania, Turchia ed Europa.
Foto: AFP dal sito Sputnik.