Il Sudan e padre Kizito, un comboniano nel Sud Kordofan con i Nuba

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Nel campo sfollati vicino a Heiban nel Sud Kordofan, quasi quattromila persone in fuga dalla guerra «stanno cercando di ricostruirsi una vita».
Qui, nel profondo Sudan, che è in guerra da più un anno e mezzo, «non c’è nessuna presenza o aiuto dalle Agenzie internazionali.  E si costruiscono capanne con legni e erba recuperati dalla savana.
Le persone hanno «cominciato a coltivare ma in attesa dei primi raccolti arriva in loro aiuto la solidarietà degli abitanti di Heiban già essi stessi in povertà assoluta».
Il racconto, una testimonianza unica poichè arriva esattamente dai Monti Nuba del Sudan, dove non ci sono altri testimoni, è di padre Kizito Sesana, missionario comboniano.
«Un pugno di sorgo, un mazzetto di verdure, un occasionale bicchiere di latte per i più piccoli, devono bastare per tutta la giornata», scrive il comboniano che normalmente opera tra Kenya, Ciad e Sud Sudan, e che in questi giorni è in missione nel Sudan meridionale dove nessuno arriva.
«Gli sfollati che dal nord hanno raggiunto la pace e sicurezza dei campi in zona Nuba – spiega – sono quasi un milione.
I Nuba residenti sono due milioni.
In un altro momento padre Kizito ha celebrato messa nella chiesa di Kauda Fok, o Kauda Alta:
«la messa concelebrata con tre padri Nuba, un anziano e due giovani, uno dei quali ha imparato a leggere e a scrivere nella Koinonia Model School di Kujur Shabia, iniziata nel 1999».
«Mentre rubo bites dal wifi del campo delle Nazioni Unite – racconta il missionario – vi dico che le UN sono presenti qui in quest’area, ma che non possono intervenire in nessun modo, in base agli accordi stipulati col governo di Khartoum».
Una follia quella del non intervento che va ad aggiungersi alla follia di una guerra tra Generali rivali senza una soluzione e senza un cessate-il-fuoco.
L’ultimo tentativo è stato fatto pochi giorni fa dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ma la Russia ha messo il veto.
«I Monti Nuba, un’area grande quanto tutta la Val Padana, si trovano al sud e dal 2011 la zona è gestita autonomamente dal movimento SPLM-N.
La capitale del Kordofan, Kadugli è la sola città controllata dal governo di Khartoum», spiega Kizito.