Il calvario dei palestinesi di Gaza prosegue senza tregua.
Mentre gli Stati Uniti mettono incredibilmente il veto sulla Risoluzione di ‘cessate-il-fuoco’ delle Nazioni Unite, Israele continua a bombardare i civili.
Alcuni jet militari israeliani hanno colpito stanotte un quartiere residenziale della Striscia vicino all’ospedale Kamal Adwan, nel nord del Paese. (clicca qui)
Sono stati ammazzati 66 palestinesi e ferite più di cento persone.
Almeno 22 civili, tra cui dieci bambini, sono morti alcune ore dopo in un altro bombardamento a Sheikh Radwan.
Se ieri, 20 novembre, durante la sessione del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite su Gaza, l’ambasciatore Usa Robert Wood non avesse messo il veto (unica voce dissonante su 14), su una risoluzione che chiede l’immediata tregua, Israele (forse) non avrebbe compiuto questo ulteriore massacro.
La richiesta era infatti per un cessate-il-fuoco “immediato, incondizionato e permanente” nella Striscia di Gaza.
«Quel che è giunto in ospedale stanotte, sono corpi smembrati e resti dei martiri, molti dei quali bambini e donne», ha raccontato oggi ad Al Jazeera, Hussam Abu Safiya, medico del Kamal Adwuan hospital.
Il genocidio di Gaza prosegue sotto gli occhi indifferenti di una comunità internazionale che non osa inimicarsi Israele.
«Abbiamo spiegato chiaramente durante i negoziati che non avremmo potuto sostenere un cessate il fuoco senza garanzie sul rilascio degli ostaggi», questo ha dichiarato dopo la votazione e il veto, il viceambasciatore statunitense Robert Wood.