Gaza: Francesca Albanese e l’ultimo rapporto Onu ‘Genocide as colonial erasure’

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Francesca Albanese, relatrice speciale delle Nazioni Unite per i Territori Occupati Palestinesi, continua a denunciare le violazioni del diritto internazionale e di tutte le Convenzioni umanitarie, da parte di Israele a Gaza e in Cisgiordania.

Nelle 32 pagine che compongono l’ultimo rapportoGenocide as Colonial Erasure”, si parla esplicitamente di apartheid, condotta coloniale e soprattutto di genocidal conduct (condotta genocidiaria).

“Oscurato dalla falsa narrativa israeliana della guerra intrapresa per auto-difesa – così si legge nel rapporto -, la condotta genocidiaria di Israele deve essere considerata in un contesto più vasto: poichè numerose azioni prendono di mira i Palestinesi (nella loro totalità) nell’intero territorio nel quale risiedono”.

Si condanna il massacro organizzato e volontario che Israele sta portando avanti contro il popolo palestinese.

Elencando fatti, nomi e responsabili Albanese consiglia che le Nazioni Unite sospendano Israele come Stato membro dell’Onu.

Ci si riferisce in modo dettagliato ai crimini di guerra a Gaza: il termine «genocidio» è delicato e non va usato a sproposito, ha ricordato l’esperta. Ma, in questo caso, è quello «più corretto».

“Da marzo 2024 ad oggi Israele ha ucciso 10mila e 37 persone e ne ha ferite 21mila e 767, portando a 42mila i morti”, si legge nel report.

Il Commissario generale dell’Agenzia delle Nazioni Unite per il Soccorso e l’Occupazione dei Rifugiati Palestinesi (UNRWA), Philippe Lazzarini, ha dichiarato che Israele ha ridotto il numero di camion di aiuti autorizzati ad entrare nella Striscia di Gaza a soli 30 al giorno durante lo scorso ottobre.