«Il Venezuela è una tragedia terribile per i poveri: sono aumentati in modo esagerato: pensate solo che un chilo di latte in polvere costa più di un salario minimo integrale, ossia 3 euro. Come fa una mamma a dar da mangiare ai suoi figli?».
La denuncia viene dal cardinale Jorge Liberato Urosa Savino, arcivescovo di Caracas, intervenuto ad una conferenza stampa di Aiuto alla Chiesa che Soffre sul dramma del Paese latino-americano in balia della più grande crisi economica ed istituzionale mai registrata.
«Quello che mi fa più dolore è che l’infanzia, i neonati, sono soggetti ad una malnutrizione che è causa di morte. Arrivano in ospedale e muoiono. Non ci sono medicine, non c’è cibo. Come aiutare?», ha aggiunto monsignor Castor Azuaje Perez, vescovo di Trujillo, diocesi dell’entroterra del Paese, tra le più colpite da quella che è oramai a tutti gli effetti una vera e propria carestia.
I dati parlano chiaro: l’87% della popolazione venezuelana ormai è sotto soglia di povertà; 9 famiglie su 10 con figli non possono permettersi di mangiare tre pasti al giorno; 6 venezuelani su 10 hanno perso 11 kg nel 2017.
Alla svalutazione della moneta, all’aumento fuori misura del debito pubblico e dell’inflazione, si aggiunge la crisi politica di un Paese che rimane incastrato nelle maglie del regime di Maduro, anche dopo le ultime elezioni del 20 maggio per cui si è parlato di brogli.
«Queste elezioni sono assolutamente invalide – denuncia il cardinal Savino – non hanno consenti di organizzare una buona partecipazione alle urne, hanno invalidato i partiti più importanti. Il governo ha offerto soldi a quelli che votavano per lui».
La Chiesa venezuelana cerca di soddisfare i bisogni della gente in ogni modo: «in moltissime parrocchie sfamiamo i venezuelani attraverso le “pentole solidali”. I nostri sacerdoti e le nostre religiose sono davvero degli eroi al fianco dei poveri del Venezuela», dicono i vescovi.
Anche nella diocesi di Trujillo questa forma incredibile di carità offerta dalle parrocchie è diventata indispensabili per la sopravvivenza: si tratta di organizzare un pasto caldo al giorno mettendo in pentola quello che si ha.
L’Italia con la campagna “riempiamo le pentole”, lanciata dall’associazione “Venezuela: la piccola Venezia” onlus, e il Centro Italo-venezuelano di Corato ha deciso di unire le forze e sostenere le “pentole soldaili”.
Così è nata una campagna di raccolta fondi per sostenere Caritas Venezuela nell’espansione delle Pentole solidali. Attualmente la campagna sostiene 150 pentole che daranno da mangiare a 15mila persone. Per sapere come partecipare per contribuire anche tu alla raccolta fondi, clicca qui.